Site icon cagliari.vistanet.it

Le Margherite: a Cagliari il centro diurno per aiutare le famiglie in difficoltà con 20 anni di esperienza alle spalle

Marco e Francesco erano due bambini di 8 e 12 anni di un quartiere della periferia cagliaritana. Vivevano da soli con la mamma, disoccupata, mentre il papà era in carcere. La situazione familiare presentava pesanti disagi economici, che si aggiungevano ad altre problematiche che coinvolgevano i ragazzi: il maggiore non andava a scuola, il piccolo aveva difficoltà di apprendimento. Una decina di anni fa sono arrivati, su segnalazione dei servizi sociali, al Centro Diurno Le Margherite, presidio di assistenza attivo sul territorio da più di 20 anni. Frequentando il centro di via dell’Abbondanza a Pirri Marco, Francesco e la madre sono riusciti a recuperare quella situazione di normalità fondamentale per la crescita di un ragazzo. Entrambi hanno concluso un percorso scolastico, hanno ripreso a fare sport e a frequentare spazi sani di socialità, hanno evitato contaminazioni pericolose e si sono immaginati un futuro altrimenti impossibile. Francesco, per esempio, vive nel nord Italia, dove lavora e sta iniziando a costruirsi una famiglia.

La storia di questi due fratellini è solo una delle tante affrontate in questi due decenni da Stefania Spano e dagli altri operatori de Le Margherite. C’è anche quella di una famiglia rom i cui figli, grazie a un percorso lungo diversi anni, sono stati sottratti per anni a una situazione di grave incuria e degrado. O quella di un giovane ragazzo cagliaritano che per anni ha continuato a pranzare con gli operatori del centro anche dopo aver concluso positivamente il percorso. Da queste esperienze e da quelle accumulate nelle comunità educative di accoglienza per minori si è sviluppato quasi naturalmente il Centro Diurno, che oggi apre le porte non solo a bambini e ragazzi, ma anche a mamme e genitori in difficoltà.

“La nostra lunga esperienza ci ha consentito di offrire un servizio di accoglienza semiresidenziale in un modulo all’interno della Comunità – spiega Stefania Spano -. Offriamo sostegno educativo a madri con bambini, sia su richiesta dei servizi sociali, sia su base volontaria da parte di genitori che segnalano importanti difficoltà. L’obiettivo è di prevenire il disagio dei minori, concentrando l’attività educativa anche sulle famiglie, lavorando con le mamme e accogliendole nelle nostre comunità. Successivamente è nata anche l’esigenza di aiutare le madri in uscita dalla comunità e i minori che vivono in famiglia. Inizialmente era un modulo delle nostre comunità. Poi si è ampliato e abbiamo creato questo spazio: un centro diurno che accoglie minori di famiglie in difficoltà”.

Le attività sono molteplici. I nuclei familiari ricevono innanzitutto supporto da parte di un pedagogista o uno psicologo a cui si espongono liberamente le proprie difficoltà. Poi si conosce il bambino per capire le sue esigenze specifiche. A quel punto si sviluppa un progetto educativo e inizia l’inserimento nel centro. Il progetto si compone di fasi e obiettivi da raggiungere che vengono monitorati attraverso incontri periodici con i genitori in cui si fa il punto sulle mete raggiunte.

Nel centro diurno, dove sono presenti un’ampia cucina condivisa, una sala mensa, stanze multifunzionali e altri luoghi dedicati a momenti ricreativi, si svolgono numerose attività, tutte finalizzate alla normalizzazione della vita dei bambini: servizio doposcuola, sostegno scolastico, mediazione scolastica (gestione dei rapporti con gli insegnanti da parte dei genitori, per esempio), attività ludico-ricreative in sede o in altri luoghi esterni con la collaborazione di altre agenzie educative presenti sul territorio (sport/campi estivi/pet therapy), laboratori di informatica, attività creativo-manipolative, servizio Mensa e servizio trasporto (se richiesti), servizio di ascolto con pedagogista o psicologo in sede.

Molto importante ribadire che i servizi del centro diurno sono aperti a tutti, non solo per chi vi arriva tramite i servizi sociali o le Assl che con il centro hanno attivato una convenzione. “Ci rivolgiamo anche a quelle famiglie che rilevano autonomamente le proprie difficoltà e che ritengono utile un aiuto durante la giornata per superare le proprie difficoltà nella gestione dei figli” spiega Stefania Spano.

Un servizio a tutto tondo che negli anni ha salvato tanti ragazzi da pericolose deviazioni e che vuole essere aperto a tutte e tutti, comprese famiglie normali che vogliano agevolare l’inclusione dei giovani e delle mamme in difficoltà. A tal proposito saranno presto organizzati laboratori ed eventi tematici (a Natale per esempio) dedicati a tutta la popolazione. Un modo per sostenere un prezioso presidio di aiuto e ascolto per chi non vive in una condizione familiare sicura e protetta.

Exit mobile version