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A Cagliari la prima storica “Cunferentzia Aberta de sa Limba Sarda”

Si è svolta oggi a Cagliari, nella Passeggiata Coperta del Bastione di Saint Remy, la prima “Cunferentzia aberta de sa limba sarda”, evento organizzato dall’Assessorato della Cultura e della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna in collaborazione con Babel Film Festival e European Language Equality Network (ELEN) e con il patrocinio di Rai Sardegna e del Comune di Cagliari.

Per un giorno il capoluogo sardo è stato la capitale europea delle minoranze linguistiche. Dopo i saluti istituzionali del presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, dell’assessore Andrea Biancareddu, dell’assessora comunale alla Cultura Maria Dolores Picciau e del Segretario Generale di Ong Elena Davyth Hicks, i principali relatori hanno illustrato lo stato dell’arte e la situazione generale della lingua sarda e degli altri idiomi minotitari presenti nel territorio italiano ed europeo.

Tra questi Renato Serra, direttore generale dei Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport Regione Sardegna, Enrico Lobina e Cristiano Becciu, funzionari del Servizio Lingua e Cultura Sarda, Ignazio Putzu, Direttore del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari, Sabrina Rasom, Direttrice dell’istituto Culturale Ladino, Vittorio dell’Aquila, direttore del Centro di Ricerca per il Plurilinguismo Europeo e docente di Scandinivistica dell’Università degli Studi di Milano.

A moderare la giornata Maria Antonietta Piga.

A seguire si sono tenuti i tre workshop dedicati all’approfondimento degli Uffici Linguistici, della Certificazione Linguistica Sperimentale Sarda e al bando regionale Imprentas, mentre nel pomeriggio i lavori si sono conclusi con una tavola rotonda.

Durante i lavori è stato possibile vedere, con appositi visori, il film in lingua sarda “Tre giorni per cambiare” del regista Stefano Fozzi, prodotto da RAI Sardegna con Sky Survey System 2023 ed Efficio Lucem Studio. Si tratta della storia di Diego Gastaldi, un atleta paralimpico che con l’aiuto dell’istruttore Survival sardo Daniele Facchino trascorre tre giorni nell’entroterra isolano tra nuraghi, percorsi e sentieri trekking (il film è disponibile su Rai Play a questo link).

“Si passa da una fase teorica legislativa finalmente a una fase attuativa – ha detto aprendo i lavori, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu -. Un grande sforzo dell’assessorato e di tutto lo staff, ma soprattutto la grande volontà politica di trasformare quello che era un sogno in una realtà. Portare la lingua sarda nelle scuole, portarla negli sportelli linguistici, portarla sui media, quindi sui giornali, sulle tv e sulle radio. Far conoscere la nostra identità, l’identità di un popolo e anche la lingua. Ethnos, che vuol dire popolo in senso lato, non è solo l’essere biondo o nero ma appartenere a una razza, alla nostra cultura, le nostre origini e le nostre usanze, le nostre poesie e le nostre canzoni, la nostra enogastronomia. Quindi la lingua è lo straordinario mezzo di locomozione e di comunicazione, di contatto tra i popoli e tutelare le minoranze, valorizzarle, metterle in condizione di interagire tra loro, ha proseguito Biancareddu. La Regione Sardegna lo ha fatto investendo risorse lavoro. Lo ha fatto con la caparbietà mia, che ci ho creduto e di tutti i miei collaboratori. Quindi questo è un grande risultato. Spiegare il sardo può essere addirittura terapeutico, migliorativo per i livelli di apprendimento dei ragazzi nelle scuole. Abbiamo formato gli insegnanti. Ora non vanno più dopolavoristi o i nonni per parlare il dialetto. Ora vanno insegnanti che hanno fatto il corso con la certificazione C1 che ci porta a un livello quasi di madrelingua. Quindi c’è stato un salto di qualità notevole. La mia ulteriore proposta sarà quello di insegnare la storia sarda. Nelle aule sino ad ora pochissimi hanno mai parlato della civiltà dei nuraghi o della storia sarda. Sarebbe un metodo per disegnare la storia, magari parlando il sardo, che può essere gallurese, tabarchino e sassarese, il catalano è stimolare così i nostri figli e avere una cultura del loro passato che è la nostra identità” ha concluso Biancareddu.

“Siamo felici di poter essere per due giorni la Capitale delle lingue minoritarie in Europa perché è un tema che ci sta molto a cuore – ha commentato l’assessora della Cultura del Comune di Cagliari Maria Dolores Picciau -. Abbiamo, infatti, attivato uno sportello di lingua sarda all’interno delle nostre biblioteche ma in generale siamo attenti alla tutela delle lingue regionali e minoritarie. Il fatto, poi, che questo evento si svolga per la prima volta in Italia e che richiami nella nostra città i delegati di ben 174 organizzazioni in rappresentanza di 50 lingue parlate in 25 Stati dell’Unione europea, da particolare lustro a Cagliari”.

Durante i lavori ci si è soffermati soprattutto su tre aspetti. L’operatività degli Sportelli linguistici territoriali, con particolare attenzione alle ricadute in termini di servizi alla popolazione. Gli Sportelli linguistici sono presidi territoriali a presenza capillare, con funzioni di promozione del sardo nella Pubblica amministrazione. La Certificazione linguistica provvisoria C1 che ha lo scopo di avere parlanti di lingue minoritarie in possesso di idonea certificazione linguistica. I progetti IMPRENTAS, con i quali la Regione sostiene e incentiva l’utilizzo della lingua sarda, del catalano di Alghero, del gallurese, del sassarese e del tabarchino per la pubblicazione di articoli in quotidiani, periodici e testate giornalistiche online, la produzione di opere editoriali in formato cartaceo o multimediale e la produzione di programmi televisivi o radiofonici trasmessi con ogni mezzo di diffusione.

Tra i relatori, quello di Davith Hicks, Segretario Generale ONG ELEN (European Language Equality Network). Lo scopo di ELEN è quello di rappresentare i 50 milioni di persone, il 10% della popolazione UE, che parlano una lingua regionale, minoritaria o a rischio di estinzione. ELEN, e comprende 174 enti ed associazioni che rappresentano 50 lingue in 25 stati europei. All’Assemblea ELEN 2023 parteciperà altresì Fernand de Varennes, relatore speciale delle Nazioni Unite sulle questioni inerenti alle minoranze. “Quando muore una lingua, muore un modo unico di vedere il mondo che si è sviluppato in migliaia di anni” ha sintetizzato Davyth Hicks nel suo intervento di presentazione.

In serata spazio all’improvvisazione ed allo spettacolo. All’interno della Passeggiata Coperta lo spettacolo “Unu work-sciopinu gràtzias!” con Elio Turno Arthemalle ed Emanuele Contis, mentre all’esterno sulla Terrazza del Bastione intorno alle 20 si svolge l’evento di musica e balli tradizionali “Tra Sardo e profano”, organizzato dall’Associazione Symponia con Folk&Roll e Ballade Ballade Bois.

 

 

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