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Michela Murgia non ha perso contro il cancro: ha vinto sulla vita

Michela Murgia

Non sempre mi sono trovata d’accordo con quanto diceva, per quello cui si batteva e con quanto ha scritto. Ma d’altronde con chi prende posizioni così forti è naturale non sentirsi sempre allineati ed è anche giusto così. Devo dire però che negli ultimi mesi, quando ha cominciato a rendere note pubblicamente le sue decisioni in fatto di famiglia, matrimonio, malattia, vita e morte, allora sì che l’ho pienamente capita e mi sono avvicinata al suo mondo, trovandomi sulla sua stessa linea d’onda.

Michela Murgia se n’è andata regalandoci lei l’ultima parola su tutto ed è stata lei a salutare noi, non viceversa. Ci ha insegnato che la morte è parte della nostra esistenza, cosa con cui non siamo più abituati a fare i conti perché troppo impegnati dal raggiungere un domani che, nei fatti, non esiste. Perchè il passato c’è stato, il presente c’è, ma il futuro? No, nessuno c’è mai stato ancora, nessuno l’ha mai visto. E’ una proiezione mentale cui l’uomo contemporaneo dà una importanza smodata e spesso insensata.

“Non è vero che il mondo è brutto, dipende da che mondo ti fai”, ha dichiarato a Vanity Fair di recente. Dipende da che stato d’animo tutti i giorni decidi di avere nei confronti della vita, di ciò che accade, dei problemi, della malattia. “Riconoscere la felicità è un forma di intelligenza, perche molte volte ti passa accanto e tu non capisci che quello è il momento di essere felice perchè sei in burnout, le cose da fare soverchiano quello che devi essere, sei stanca”, ma Michela Murgia ha scelto di vivere questi mesi come una persona felice.

“Io ho avuto fortuna, continua nell’intervista, perchè il mio tipo di lavoro mi permette una introflessione e delle pause in cui posso guardare me stessa dall’esterno e ho capito che questo che sto vivendo è il tempo migliore della mia vita. Visto da fuori non lo è, ho il cancro e ho il tempo contato, come tutti d’altronde ma io il mio tempo lo conto un po’ più breve, e questi dovrebbero essere elementi di non felicità. Ma non conta il cosa, conta il come. E io adesso posso scegliere il come e ho scelto questo”.

Il cancro come s’acabadora si è preso la sua vita e quella di tante altre persone: ricordiamoci però che, se nella nostra esistenza abbiamo un margine di scelta e c’è, sempre, anche se piccolo, scegliamo con cura come vivere il tempo. Il domani forse c’è, forse no, il presente è qui.

 

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