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Una cena dai profumi mediterranei immersi nella storia della tradizione marinara sarda

Corso Vittorio Emanuele II: strada iconica del cuore di Cagliari, luogo di incontro per passeggiate e cene estive. Quando il sole inizia a tramontare e l’aria diventa piacevole, turisti e abitanti del posto iniziano a guardarsi intorno, alla ricerca del posto giusto in cui trascorrere una cena estiva all’aria aperta. C’è chi opta per un aperitivo con un tagliere colmo di prelibatezze sarde, chi si dedica alla scoperta delle cucine etniche e chi, invece, non vuole rinunciare alla degustazione di una cena in vero stile sardo.  Ma per tutte queste scelte esiste anche un’alternativa: passeggiando lungo il Corso, abbiamo trovato un luogo che conserva lo spirito culinario sardo proponendo pietanze lavorate con i profumi e i sapori della macchia mediterranea e portando sulle tavole tutti quei piatti della tradizione marinara sarda che ormai non si vedono più all’interno di un menù. Il Ristorante Porto Flavia è un’esperienza immersiva nei ricordi dell’omonimo e antico porto, situato nell’area mineraria di Masua, che ancora oggi rappresenta un’icona di questa zona tanto da diventare parte dello stesso paesaggio costiero. Entriamo nel locale e tutto intorno a noi ci parla di storia mineraria, dai tavoli posizionati dentro dei piccoli vagoni alle foto in bianco e nero che rivestono le pareti creando un suggestivo reportage, fino alle lampade a carburo che illuminano l’ambiente creando un’atmosfera magica, mentre i bicchieri di murano decorati a mano e uno diverso dall’altro contribuiscono a rendere unico ogni ospite. 

Apriamo il menù ma non ci troviamo davanti ai soliti antipasti sardi. Qui, piatti come l’insalata di mare e la burrida vengono sostituiti da antipasti storici e originali allo stesso tempo: come l’accostamento tra ricotta di pecora, confettura di fichi e bottarga di tonno prediletto nei piatti dei pescatori calasettini oppure quello fresco e agrumato del salmone marinato all’arancia. 

Intorno a noi, non passa inosservata la vasta selezione di vini esposti in una lunga mensola che fa il giro intero del locale: oltre centocinquanta etichette provenienti da tutto il mondo. A questo punto non possiamo resistere alla tentazione e decidiamo di farci consigliare il calice giusto per ogni portata. Nel caso del nostro antipasto, l’abbinamento ricade su un esclusivo Chardonnay, che decidiamo di gustare aggiungendo ancora più freschezza alla nostra cena con un po’ di crudités.

Nei primi piatti i sapori delicati dei crostacei si uniscono a quelli dei principali pesci protagonisti della tradizione sarda, come nel caso dei tagliolini di pasta fresca al nero di seppia con scampi e pomodorini oppure nella fregola al nero di seppia con triglie, vongole e pomodorini che non possiamo non accompagnare degustando un calice di Vermentino. 

Anche nei secondi a farla da padrone sono i profumi mediterranei che accompagnano le diverse preparazioni del pescato locale. Ombrine, rombi, spigole, orate, saraghi: dopo aver scelto quale pesce degustare, ci facciamo consigliare il metodo di cottura più gustoso: dal tradizionale pesce al sale alla variante arrosto con pomodoro e patate o pomodoro e carciofi. Indecisi tra l’ombrina con riduzione di arancia e menta e i Gamberi Gritti alla Veneziana con arancia e brandy, decidiamo però di provare un’altra alternativa curiosa: il pesce alla sarda. In questa antica preparazione, il pesce viene arrostito con salamoia, per poi essere servito con una salsina calda a base di alloro. 

Concludiamo la nostra cena spostandoci dalla Sardegna alla Francia con una fetta di Tarte Tatin: una delizia a base di mele caramellate e pasta sfoglia che ci viene servita con un po’ di  gelato alla crema per rinfrescare il palato.

 

 

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