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Lo sapevate? Alla fine del ‘700 la Francia attaccò la Sardegna rimediando una cocente sconfitta

La Sardegna sarebbe potuta diventare francese, esattamente come accadde alla Corsica.

L’acquisizione dell’Isola da parte dei transalpini si sarebbe potuta concretizzare alla fine del XVIII secolo, non appena la Rivoluzione culminò nella nascita della Prima Repubblica Francese.

Era il 1793 e la neonata Republique decise – nell’ambito della Guerra della Prima Coalizione – di invadere la Sardegna, isola logisticamente preziosa al centro del Mediterraneo. Una spedizione rafforzata dal fatto che il Regno di Sardegna era di fatto entrato nell’alleanza antifrancese.

La flotta francese, capitanata dal contrammiraglio Laurent Truguet, mentre si dirigeva verso Cagliari, fu sorpresa da una tremenda burrasca. Ciò che restò dopo i danni causati dalla tempesta riparò, senza incontrare resistenza, nelle isole di San Pietro e Sant’Antioco.

Dopo alcuni mesi le flotte francesi, stanziate al largo del Sulcis, si diressero in forze verso Cagliari. Il primo tentativo di conquista fu respinto con decisione dai sardi. Truguer si infuriò e, il 25 gennaio del 1793, decise di bombardare pesantemente la città. Nonostante gli oltre 80 vascelli a disposizione il capoluogo sardo si dimostrò inespugnabile.

A quel punto i francesi tentarono l’assedio via terra sbarcando 1200 unità a Quartu Sant’Elena. Anche in questo caso i transalpini furono respinti e domati dai sardi, in particolare dai miliziani a cavallo. Altri 5000 uomini al comando di Truguer si accamparono alle porte di Quartu. Furono i cittadini quartesi a infliggere ai nemici pesanti perdite. L’esercito francese non potè far altro che mettersi in fuga.

A nulla valsero i bombardamenti di febbraio e altrettanto vano si rivelò il tentativo di conquistare, a nord, l’isola de La Maddalena. In quel frangente 600 uomini guidati dal generale Pier Paul Colonna de Cesari Rocca e dall’allora 24enne Napoleone Bonaparte fu respinta dalla resistenza orchestrata da Domenico Millelire. Napoleone assaggiò così per la prima volta in Sardegna il sapore della sconfitta e l’Isola non divenne francese.

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