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Alla scoperta del Messico che non ti aspetti: da Mexami con le ricette artigianali di Playa del Carmen

Probabilmente ero io che lo ignoravo o forse le voci di corridoio mi avevano sempre consigliato male ma udite udite, in Messico non tutte le ricette sono piccanti e si mangia anche il pesce! Adoro il cibo messicano, come tantissimi di voi, ne sono certa, ma spesso e volentieri all’idea di dover ordinare solo fagioli, chili con carne e jalapeno con il rischio di terminare il pasto con la bocca anestetizzata dal peperoncino, cambiavo direttamente paese, dirottando su sushi o sardo, per restare in zona.

Finché non sono andata in pausa pranzo con al seguito mio figlio 11enne al ristorante messicano Mexami in viale Bonaria a Cagliari (c’è anche la sede di viale Marconi a Quartu, la prima ad aver aperto, ndr). Completamente impreparata su ciò che avrei trovato e pronta però a dover sopportare le richieste di un ragazzino che vuole un po’ piccante ma non troppo, un po’ di tipico messicano ma anche non sempre le stesse cose, senza contare il “troviamo parcheggio vicino che non ho voglia di camminare troppo dopo tutta la mattina a scuola, sono stanco”, insomma forte del bagaglio di mamma coraggio, mi accingo a recarmi al locale. Dopo aver parcheggiato di fronte (e qui già: mamma 1 – figlio 0, in quanto il ristorante di Cagliari si trova esattamente di fronte ai parcheggi del Banco di Sardegna), entriamo e ci troviamo immersi in un’atmosfera che del classico nonchè trito e ritrito messicano ha ben poco.

Tacos

Pareti in mattonelle bianche candide, dettagli rosa fluo e uno spettacolare bancone realizzato con il retro di mattoni dipinti di fuxia mi fanno capire due cose: innanzitutto che no, questo non è il messicano che mi aspettavo e che qui, nulla è lasciato al caso. Il design degli interni infatti è stato realizzato personalmente dal proprietario, Edoardo Porcu, imprenditore cagliaritano trapiantato da quasi 20 anni in Messico, a Playa del Carmen per la precisione e proprio da questa cittadina situata sulla costa caraibica ha preso le influenze sia per la realizzazione degli interni che del menù. “Ogni taqueria qui in Messico, mi racconta, alle pareti è decorata da piastrelle e ha un bancone semplice, spesso messo su di fretta, con una tavola e dei mattoni grezzi, non rifiniti. Ma ciò che non deve mancare mai è il colore e quell’allegria del sole e dell’accoglienza tipici di questo mio bel paese adottivo!”.

Quesadilla Flaca

E se le premesse sono queste, la voglia di ordinare ma soprattutto gustare i piatti di un messicano che non ti aspetti sono tante. Tutte le salse, realizzate ogni giorno a mano dal cuoco con ingredienti freschi, sono dettagliatamente spiegate sul menù, perché se la maggior parte di noi conosce a menadito gli ingredienti del guacamole, magari su quelli del pico de gallo qualche defaillance è possibile (per me quanto meno lo era!). Noto che sono segnalati bene anche tutti gli allergeni (altro fattore importantissimo: la mia intolleranza al lattosio ringrazia ma di sicuro anche l’amica celiaca che inviterò per una prossima cena) con varietà di piatti gluten free, per vegetariani e vegani.

Tostada Guapa

E ora viene il bello: Edoardo mi spiega che no, in Messico non tutti i piatti sono piccanti, anzi. Quello che noi siamo abituati a classificare come messicano è un mix tra piatti tipici e tex mex che rappresentano una minima parte di ciò che c’è nel Paese. Com’è anche logico che sia: a Playa del Carmen dove lui vive ad esempio, essendo una cittadina di mare, mangiare pesce è la norma così come lo è qui a Cagliari. E i nachos che fino ad oggi abbiamo mangiato, spesso e volentieri tirati fuori da una busta genere patatine, ecco, dimenticateveli: perché da Mexami ci sono i veri triangoli croccanti di mais, quelli originali, con impasto artigianale, cotti al momento.

Nachos

Ed è proprio con questi che cominciamo il pranzo: nachos con una corposa e saporita guacamole e pomodorini a cubetti. Finiti in tempo record da un preadolescente che strabuzzava gli occhi a ogni morso perché “così buoni non li ho mai mangiati”, ha sentenziato e che nessuno osi contraddirlo.

Burrito Luchador

Continuiamo con un burrito (tortilla di grano morbida ripiena) Luchador (farcito con formaggio fuso, riso, chorizo, la salsiccia fresca, patate e guacamole) per lui e con una ricetta a base di pesce per me, perché si, io il messicano che non conoscevo voglio proprio assaggiarlo. Ed ecco qui una tostada (tortilla croccante di grano) con gamberi in pastella, guacamole, cavolo rosso, cipolla caramellata, semi di sesamo.

Tostada Mexami

Nello scorrere il menù noto delle ricette davvero interessanti: non contenta (si fa per dire ovviamente…) ordino il taco (tortilla morbida farcita) Gordo a base di pecora sarda marinata all’arancia, speziata e cotta al forno, succo di lime, coriandolo e guacamole. Perchè si, anche in Messico hanno le pecore e come in Sardegna, anche lì, come noi, le cucinano. Posso però assicurarvi che io una pecora così non l’avevo mai mangiata: cottura perfetta da sciogliersi in bocca e sprigionare tutte le spezie e gli aromi della marinatura.

Taco Gordo

Ed eccoci qui, una madre e un figlio dopo un metaforico viaggio in Messico, dopo una capatina nei Caraibi, sotto al sole cagliaritano che ci ha permesso di vivere appieno l’esperienza. Ma una cosa è certa: la prossima volta, perché di piatti da assaggiare ne abbiamo ancora tanti, ce li gusteremo durante un aperitivo (la nuovissima proposta di Mexami), a casa in delivery o perché no, coi i piedi nella sabbia calda del Poetto, perfetta per trasportarci con il cuore e il palato in un angolo di Messico che non conoscevamo.

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