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Assassinio Mirko Farci, parla il fratello della vittima: “Avevamo paura di Shahid”

Durante il processo a carico di Masih Shahid, l’uomo accusato del tentato omicidio di Paola Piras e dell’assassinio di suo figlio Mirko Farci, il 19enne che aveva tentato di difenderla dalla furia dell’ex fidanzato, avvenuta l’11 maggio 2021 a Tortolì,  ha parlato il fratello della vittima, Lorenzo.

“Vivevo a Milano ma con Mirko ci sentivamo regolarmente e avevamo paura del comportamento violento di Shahid, nei confronti del quale mio fratello prese provvedimenti: non rispondeva più al citofono per non ritrovarselo in casa”, ha affermato il 24enne – come riporta ANSA -.

Secondo la ricostruzione del giovane, manifestò alla madre di non vedere in casa il nuovo fidanzato al suo ritorno dal capoluogo lombardo, ma nonostante questa raccomandazione il pakistano si  presentò comunque durante le vacanze natalizie del 2019 e nei suoi confronti ebbe un atteggiamento provocatorio.

Un anno dopo, nel dicembre del 2020 Shahid tentò di strangolare Paola Piras e per questo fu condannato a 3 anni di reclusione per stalking e maltrattamenti.

Infine il tragico epilogo, nonostante i fratelli Farci adottarono una serie di comportamenti per evitare di non incontrare più l’ex compagno della madre.

Inoltre nell’udienza è stato sentito lo psichiatra della difesa, Antonio Canu,  spiegando che l’imputato presenterebbe delle “criticità di carattere psichiatrico”. Per questo è stata presentata la richiesta di perizia psichiatrica dall’avvocato Federico Delitala – difensore di Shahid –  che la Corte ha respinto, aggiornando il processo a febbraio per la discussione finale.

Paola Piras e i familiari di Mirko Farci si sono costituiti parte civile con gli avvocati Marcello Caddori, Paolo Pilia e Maurizio Corda

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