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Il volantino cartaceo? inquina e non serve più. Le aziende sarde guardano al digitale: ecco perchè

Negli ultimi decenni uno degli strumenti principali utilizzato per promuovere prodotti e servizi è stato quello legato alla distribuzione di volantini cartacei. Chi di noi non ha trovato, nel tempo, la propria cassetta della posta ricolma di opuscoli? E quanti di noi, la gran parte delle volte, li ha cestinati senza neppure guardarli?

In alcuni casi però, magari un volantino ci ha colpito perché l’articolo pubblicizzato era proprio quello di cui avevamo bisogno, perchè la sua forza è questa: essere la risposta alla domanda che un consumatore si sta ponendo, prima ancora che la pronunci. Dunque è sicuramente una potentissima arma pubblicitaria, anche se, nella sua forma cartacea ha manifestato, negli ultimi anni, parecchie zone d’ombra.

Per capire bene quali siano, ci siamo confrontati con Carlo Pirchio, responsabile marketing di Saponi&Profumi, azienda leader in Sardegna nella commercializzazione e distribuzione di prodotti per l’igiene personale e della casa, che da due anni ha deciso di rinunciare alla pubblicità cartacea. «Il primo grande difetto dei volantini stampati è che non si ha il controllo della ricezione né della lettura da parte dei consumatori. Non esiste uno strumento che permetta di verificare quanti volantini siano stati effettivamente consegnati, quanti siano stati letti, per quanto tempo siano stati sfogliati e quale tipo di clientela lo abbia fatto. Le stime dicono che solo il 30% dei volantini arriva al destinatario finale e che pochi, poi, lo sfogliano davvero – spiega Pirchio – ed è per questo che abbiamo deciso di cercare un metodo più efficiente».

Carlo Pirchio e Daniele Ibba, Saponi&Profumi

 

Infatti, l’efficacia del volantino digitale ha fatto segnare negli ultimi anni un +42% rispetto a quella del cartaceo, che – come riportano le statistiche – viene letto solo da 1 consumatore su 6. Nel periodo della quarantena il 62% degli italiani ha usato app e siti per cercare informazioni prima di approcciarsi agli acquisti. E questo non è sfuggito alle aziende lungimiranti e attente alle montagne russe della comunicazione e del mercato.

Ma torniamo ai volantini cartacei. Quelli non letti che fine fanno? Quali sono le implicazioni anche a livello ambientale?

«Un altro difetto del cartaceo – spiega ancora Pirchio – è quello di impattare negativamente sull’ambiente. Altro motivo per il quale, con responsabilità, abbiamo deciso nel 2020 di sospendere la produzione della carta e di dirottare i budget pubblicitari completamente sul digitale, affidandoci ad esempio a Technologies srl, che si occupa per noi di diffondere sul web e nei social i volantini digitali. Solo in questi due anni, dati alla mano, abbiamo evitato la stampa di 24 milioni di opuscoli. Questo si è tradotto in 600 tonnellate di carta salvata sottratta al futuro macero e in circa 15mila alberi salvati. Praticamente abbiamo, in poco più di due anni, salvato un piccolo bosco. E non dimentichiamo, in ottica green, che allo spreco di carta andavano aggiunti il consumo di energia elettrica, l’acqua e l’inchiostro per realizzarli e il carburante necessario per poi consegnarli. Un impatto ambientale ed economico che non si poteva più ignorare».

È da questi presupposti che Carlo Pirchio, con la sua squadra di marketing capitanata anche da Daniele Ibba e di concerto con l’Amministratore Delegato del gruppo Roberta Mocci, ha deciso di stravolgere le modalità di promozione puntando solo sui volantini digitali. Costano meno, permettono di creare campagne targettizzate (ovvero indirizzate a una fascia precisa di popolazione) e geolocalizzate, consentono di avere dei dati tracciabili e misurabili, inquinano infinitamente meno.

Ultimo ma non ultimo, dove arriva il volantino digitale? Nel 96% dei casi viene scaricato e letto sullo smartphone, che è sempre con noi in ogni momento, anche ( e soprattutto) quando si va a fare la spesa.

«L’obiettivo del gruppo – conclude Pirchio – è quello di rafforzare ulteriormente in futuro l’equilibrio tra le politiche aziendali e l’impatto sull’ambiente della nostra realtà, con nuove idee ed iniziative».

Pensiamo, su scala regionale e in base a questi dati, quali enormi e positivi risvolti potrebbe avere la scelta, da parte delle maggiori aziende dell’Isola, di imboccare la strada del solo digitale per le campagne promozionali.

 

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