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Tacos, chimichanga, tamales e fajitas: El Burrito, l’autentica cucina messicana a Cagliari

Il quartiere di Stampace è uno dei quattro rioni storici di Cagliari. I turisti che vogliono godersi una vera giornata in stile cagliaritano non possono perdersi la passeggiata del corso Vittorio Emanuele II. La strada, completamente pedonale, è popolata da bar e ristoranti in cui fermarsi per un aperitivo, un pranzo, una cena, per poi riprendere la passeggiata e percorrere la strada fino alla fine. Una volta giunti al termine svoltiamo a sinistra e proprio nella via parallela, via Mameli, troviamo El Burrito: taqueria mexicana. 

Lo staff, interamente messicano, ci accoglie con un sorriso. Dietro il bancone della cucina gli chef preparano i piatti lasciandosi trasportare dalla musica latina che si sente in sottofondo. Seduti tra sombreros, circondati da colori estivi e piante grasse e inebriati dai profumi provenienti dalla cucina ci sentiamo quasi in Messico.

Il menù ha un unico e grande obiettivo: far conoscere il vero taco messicano. Come ci suggerisce il nome “taqueria”, questa pietanza è anche la protagonista di ogni piatto o, in alcuni casi, diventa il piatto stesso come accade nella Taco Salad

La nostra prima scelta non poteva che ricadere proprio su un tris di tacos.  Al tavolo non riceviamo il solito taco croccante e piegato che siamo abituati a mangiare, ma una tortilla di mais o grano morbida, con sopra carne (manzo, maiale e pollo), verdure e salse (da non perdere la guacamole fresca e il pico de gallo). 

Il nostro preferito è il taco de cochinita pibil, farcito con carne di maiale – tipica del sud del Messico – aromatizzata con un mix di erbe e cotta per quattro ore in forno all’interno di una foglia di banano e accompagnata da cipolla rossa e dall’immancabile peperoncino habanero.  

La versione croccante dei tacos sono i taquitos fritos: tre tortillas di mais fritte ripiene di pollo o di patate – se si sceglie la versione vegetariana – e accompagnate dalla freschezza di lattuga, feta e panna acida. 

Oltre al taco de cochinita pibil, abbiamo provato anche un’altra pietanza che prevede nella sua preparazione l’utilizzo della foglia di banano. Stiamo parlando dei tamales: involtini di farina di mais cotti al vapore e ripieni di carne stufata – a scelta tra pollo o maiale – e verdure. In alternativa si può scegliere il tamales de rajas, una versione interamente veg.

E poi finalmente arriviamo a lui, il piatto da cui il locale prende il nome: “el burrito”. Qui le opzioni per il ripieno sono davvero tante: maiale, manzo e pollo vengono abbinati a diversi condimenti mentre le versioni vegetariane e vegane propongono un burrito farcito solo con verdure o con verdure e formaggio.

Da El Burrito abbiamo scoperto l’esistenza anche di un’altra tipologia di questo street food, ripieno negli stessi modi del burrito classico, con la sola differenza che questo viene fritto. Vi presentiamo il chimichanga

Continuiamo la nostra esperienza gastronomica messicana condividendo una “fajitas res” grande. Carne di manzo, fagioli, peperoni, formaggio e salsa guacamole vengono adagiati su un “piatto” di tortilla di grano. 

Un altro piatto della tradizione a cui non siamo riusciti a resistere sono le enchiladas: tre tortillas di mais soffritte e ripiene con pollo e diverse salse che cambiano in base alla versione che si sceglie.

Concludiamo la nostra esperienza ci lasciamo travolgere dalle versioni dolci dei piatti che abbiamo assaggiato: tamal con un impasto di mais dolce e chimichanga ripieno di frutta sciroppata, zucchero e cannella. 

Ma da El Burrito ci sono delle novità in arrivo: nachos con ceviche di pesce e cocktail di gamberi e un banco bar per accompagnare le specialità culinarie con dei drink messicani.

Servizio fotografico di Alonso Crespo

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