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Accadde Oggi: 27 giugno 2016, muore Bud Spencer, il gigante buono del cinema

Carlo Pedersoli nasce a Napoli il 31 ottobre 1929. La sua vita si snoda tra fruttuosi studi universitari a Roma e grandi successi sportivi, con sempre la famiglia d’appoggio.

Stabilisce rapidamente molti record nel nuoto. Nel 1949 diventa campione italiano nei 100 metri stile libero e nel 1950 é il primo italiano a nuotare sotto il minuto in quella categoria (59:50 secondi il 19 settembre 1950). Alla fine della sua carriera di nuotatore Carlo avrà accumulato sette titoli italiani (oltre ad altri tre nella categoria juniores) e inoltre sarà campione nazionale quattro volte nella staffetta. Diventa anche il centravanti della nazionale di pallanuoto che aveva vinto la medaglia olimpica a Londra nel 1948 e a Roma nel 1960.

Come riportato nel suo sito ufficiale, nel 1950 Carlo incrocia per la prima volta la sua strada con quella del cinema. Essendo una star dello sport e un uomo molto attraente, gli viene offerta un ruolo nell’epico “Quo vadis” e anche se a questo seguiranno altri piccoli ruoli negli anni’50 non si lascia distrarre dalla sua carriera sportive. Nel 1952 farà parte della nazionale italiana ai Giochi Olimpici di Helsinki arrivando quinto nelle qualifiche dei 100 metri stile libero. Quattro anni dopo é convocato nuovamente ai Giochi Olimpici, questa volta a Melbourne. Un anno dopo a 27 anni, Carlo decide di smettere con lo sport e viaggia alla volta del Sud America, in Venezuela. Più tardi dirà che questo viaggio era necessario per ritrovare se stesso, ricollegandosi con la sua vera natura alla ricerca dei suoi obbiettivi. Nel 1959 ritorna in Italia. Quasi subito gli offrono il ruolo del capo tribù Rotario nell’epico film “Annibale”. La sua partecipazione a questo film é in qualche modo rimarchevole anche perché il suo futuro partner Terence Hill é sullo stesso set. La futura famosa coppia tuttavia non si incrocia durante le riprese di questo film.

Il 25 febbraio del 1960 Carlo sposa Maria Amato, figlia di un famosissimo produttore cinematografico, che conosce da qualche anno. Viene ingaggiato dalla società discografica RCA per la quale comporrà canzoni napoletane e folk dal 1960 al 1964. Poi rompe il contratto con la RCA per fondare una propria società di produzione per fare principalmente documentari e campagne pubblicitarie per la televisione italiana.

Nel 1967 il regista Giuseppe Colizzi lo contatta. Colizzi conosce bene Maria ed offre a Carlo il ruolo principale nel suo prossimo film, il western spaghetti “Dio perdona…io no!”. Per questo film c’é bisogno di un gigante e Carlo sembra perfetto per il ruolo con i suoi 120 chili per un metro e novantaquattro di altezza. Carlo ha bisogno di soldi e accetta la proposta. Siccome non vuole danneggiare la sua reputazione per il ruolo in uno “strano film sui cowboys”, si lascia crescere la barba cosi in pochi lo riconosceranno. Gli viene anche chiesto di cambiare il suo nome con uno americano perché un nome internazionale funziona meglio sul mercato cinematografico. Come nome d’arte sceglie una combinazione tra la sua birra preferita “Budweiser” e un attore che ama molto, Spencer Tracy.

Carlo non parla bene inglese, non è un bravo cavaliere e non ha davvero alcuna intenzione di continuare la sua carriera d’attore anche perché il successo dei film western all’italiana sta rapidamente scemando alla fine degli anni’60 perciò é convinto che non gli arriveranno altre proposte. Ma per fortuna ha fatto male i calcoli. Il pubblico va pazzo per lui specialmente quando é in coppia con Terence Hill e il film é un successo. Quasi automaticamente entrambi vengono nuovamente ingaggiati per due “sequel” di Colizzi, “I Quattro dell’Ave Maria” e “La collina degli stivali”, altri due grandi successi. Il 1970 segna il momento della svolta con il clamoroso successo internazionale di “Lo chiamavano Trinità…” diretto dall’esordiente regista e autore Enzo Barboni (E.B. Clucher) seguito da un altro strepitoso successo di “Continuavano a chiamarlo Trinità”.

Nel 1972 Bud e Terence sono in Colombia per le riprese di “Più forte ragazzi” diretti nuovamente dall’amico Giuseppe Colizzi. Interpretano due piloti d’aeroplano e dopo quella fantastica esperienza professionale Bud decide di studiare per ottenere il brevetto d’aviazione e diventa pilota professionista volando poi per oltre duemila ore con gli aerei e oltre cinquecento ore con gli elicotteri. Volare sarà la sua principale passione per oltre trentacinque anni. Dopo Bud includerà le sue capacità aviatorie in varie scene dei suoi film.

Anche se Bud é molto occupato con i film, Carlo ritrova il tempo per la sua vecchia passione: la musica. Nel film “Lo chiamavano Buldozer” canta per la prima volta in scena. Un anno dopo interpreta un tema nella colonna sonora di “Io sto con gli ippopotami”. Nel 1981 fonda la compagnia aerea Mistral Air, che diventa una della principali società di trasporti in Italia e verrà poi venduta. Carlo ha anche molta inventive e depositerà il progetto per un bastone da passeggio con tavolino e sedia inclusi, un topolino giocattolo elettronico e uno spazzolino da denti col dentifricio incluso. In generale ha depositato 12 idee originali.

Dal 2010 Bud é anche autore di libri e 7 maggio, sempre dello stesso anno ricevette il David di Donatello alla carriera. Nel 2016, il 27 giugno, muore nella sua casa romana all’età di 86 anni.

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