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L’Impresa è Donna. Giada Melis: «Diamo voce alle donne di successo che stanno facendo la differenza per ispirare il cambiamento»

Le donne stanno infrangendo barriere in ogni settore, ma lo spazio imprenditoriale è ancora fortemente dominato dagli uomini. Secondo l’U.S. Census Bureau, solo il 16,5% circa delle aziende di proprietà di donne è impegnato in attività imprenditoriali, rispetto al 36% delle aziende di proprietà di uomini.

Le imprese a conduzione femminile rappresentano solo il 3% di tutte le imprese con un fatturato superiore a 1 milione di dollari. Nonostante le sfide, ci sono molti motivi per essere ottimisti. Si prevede che la crescita globale dell’imprenditorialità aumenterà nei prossimi anni, e si prevede che le donne guideranno una parte significativa di questa crescita.

Le donne sono sempre state imprenditrici, ma il momento attuale è particolarmente significativo per le imprese a conduzione femminile. I rapidi progressi tecnologici hanno aperto nuove opportunità per le piccole imprese e le start-up, e le donne stanno rapidamente approfittando di questi sviluppi. In molti Paesi del mondo, le donne rappresentano oggi la maggioranza dei laureati e stanno rapidamente diventando la maggioranza della forza lavoro. Allo stesso tempo, il divario retributivo tra i due sessi è ancora molto reale e molte donne si trovano ad affrontare ostacoli significativi all’avanzamento di carriera. Le piccole imprese a conduzione femminile offrono l’opportunità di livellare il campo di gioco e cambiare le carte in tavola.

Lo scorso 10 giugno a Pula, nella splendida cornice offerta dall’Hotel Flamingo Resort, si è tenuta una giornata di formazione gratuita organizzata dall’associazione no-profit “L’Impresa è Donna”, nata nel 2017 da un’intuizione di Giada Melis, imprenditrice co-founder di MAB & Co., insieme ad altre grandi imprenditrici del panorama industriale italiano. Hanno affascinato la platea con le proprie storie di successo Anna Aulico, Anna Marras, Giada Pezzaioli e Roberta Quinz.

Ospiti speciali, che hanno portato dei contributi di grande valore a testimonianza del successo delle imprenditrici sarde, sono state Vittorina Baire, Sara Brundu, Giulia Guerreschi e Valeria Sulis. Presentatrice d’occasione per l’evento è stata l’intraprendente e preziosa Francesca Lodo.

L’associazione mira a promuovere l’uguaglianza di genere, le pari opportunità e l’empowerment delle donne sul posto di lavoro e nella società nel suo complesso. L’associazione si propone di raggiungere questo obiettivo attraverso varie attività ed eventi, come forum aziendali, conferenze, seminari e workshop.

Giada, come è nato il progetto “L’impresa è donna”? Cosa si prefigge?

«L’Impresa è Donna è un progetto nato nel 2017, a Cagliari, con l’idea di dar voce a mie clienti imprenditrici, colleghe consulenti, formatrici della nostra regione dal momento che avevo notato
come ci fosse un gran numero di donne che stesse facendo la differenza nelle rispettive aziende. Siccome avevo notato che gli eventi di formazione avevano quasi sempre relatori uomini, L’Impresa è Donna voleva rompere questo preconcetto e si proponeva come evento di formazione tutto al femminile. Negli anni, poi, il progetto è evoluto moltissimo e in breve tempo, diventando un vero e proprio luogo di ritrovo e di condivisione di storie di successo, ma anche di problematiche e di condizioni che le donne si trovano ad affrontare nel mondo del lavoro.»

Quali sono le principali difficoltà che una donna deve affrontare nel fare impresa in Italia?

«Sicuramente uno dei temi più discussi è la possibilità di essere al tempo stesso imprenditrici di successo e avere dei ruoli chiave in società, pensando, ad esempio, alla maternità. Poi sicuramente gli stereotipi di genere, ancora troppo diffusi, derivanti da una cultura patriarcale ormai anacronistica che deve necessariamente evolversi per poter essere davvero al passo coi tempi.»

Recentemente hanno fatto molto scalpore le parole di Elisabetta Franchi sul rapporto tra carriera e maternità. Qual è il suo punto di vista al riguardo?

«Ho parlato di questo episodio proprio durante l’evento. Da un punto di vista imprenditoriale non possiamo sicuramente pensare di puntare il dito e colpevolizzare la Franchi senza contestualizzare il senso delle sue parole: ha semplicemente descritto in maniera magari troppo impulsiva una situazione, difficile in maniera oggettiva, che oggi le imprenditrici e gli imprenditori si trovano ad affrontare in Italia. Certo, non possiamo nascondere il fatto che una donna e un’imprenditrice del suo spessore, della sua importanza e rilevanza, con un po’ più di proattività e di intenzione potrebbe davvero fare la differenza anche su questi argomenti. Sono convinta, infatti, che sarà lei stessa a muoversi al riguardo, perché tutto questo polverone che si è sollevato la porterà a riflettere sul fatto che sia un argomento a cui dover prestare necessariamente più attenzione e importanza.»

Lei è un’imprenditrice giovane e di successo, mamma di una splendida bambina. Che consiglio sente di dare a tutte le donne che vorrebbero lanciare una propria iniziativa imprenditoriale?

«Non so se definirmi esattamente un’imprenditrice di successo, ciò che posso dire è che sicuramente ho accanto a me un gruppo di persone che ho scelto con convinzione, con cui ho in campo dei progetti molto importanti, soprattutto per loro. Avere un’azienda di successo, oggi, è possibile soltanto quando non si pensa esclusivamente al business, ma quando piuttosto ci si scervella per capire come il business possa far crescere le persone all’interno del proprio gruppo. Sicuramente essere madre mi ha dato una marcia in più, mi ha dato nuove consapevolezze, mi ha fatto dare più spazio, sia nella mia vita che in azienda, valorizzando persone che, viceversa, a causa della mia presenza operativa, non avevano la piena possibilità di esprimersi.»

«Il consiglio che mi sento di dare alle donne che hanno un sogno e vorrebbero avviare qualcosa di proprio» – continua Giada Melis – «così come alle donne che vorrebbero cambiare lavoro e magari si sentono imprigionate in una routine che non le rappresenta più, è di non avere mai paura della propria età anagrafica e di non smettere mai di credere che sia possibile coltivare qualsiasi sogno e ambizione. Bisogna avere le idee chiare, bisogna capire il mercato in cui si va a competere, bisogna essere preparate, bisogna conoscere i principi di base di una efficace gestione finanziaria. Inoltre, è sicuramente essenziale conoscere i sistemi adeguati ad attirare e selezionare le persone giuste per il proprio progetto: è vero che si può iniziare da soli, ma poi serve diventare attrattivi verso i talenti in grado di fare la differenza. Infine, sottolineerei l’importanza di essere sempre guidati dai principi dell’etica e avere coraggio, mettendo in conto di dover essere pronte a fronteggiare momenti di scomfort e difficoltà, perché se fosse facile lo farebbero tutti. Dobbiamo costantemente lavorare sulla nostra intelligenza emotiva.»

Quali sono le iniziative future in programma dell’associazione “L’Impresa è Donna”?

«Sicuramente il primo step è continuare il nostro tour di eventi gratuiti di formazione in giro per l’Italia che terminerà a novembre, dopo aver toccato nei prossimi mesi Verona, Napoli, Milano, Lamezia Terme e Bari. Durante gli eventi proseguiremo anche la presentazione del primo libro dell’associazione, “L’Impresa è Donna”, pubblicato recentemente. Inoltre, siamo al lavoro per la realizzazione di una piattaforma di videocorsi, alla quale si potrà accedere semplicemente iscrivendosi alla nostra associazione, in cui verranno affrontati i temi più disparati dell’organizzazione aziendale, dell’avviamento di un business, della selezione e sviluppo delle persone e della cura della propria energia emozionale e personale. Inoltre, ci occupiamo sempre più attivamente di fornire consulenza a tutte le donne che vogliono avviare un’impresa, studiando l’accesso a bandi di finanziamento dedicati all’imprenditoria femminile, collaborando con commercialisti disposti a fornire un primo supporto a chi sta avviando qualcosa in proprio».

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