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Una vita da Adriano Celentano, il sardo Antonio Correa: l’eccezionale imitatore del Molleggiato

L’intonazione del parlato è identica, la voce pure, così come le “pause” e le espressioni. Il repertorio musicale, poi, neanche a dirlo: centinaia di canzoni di una carriera infinita, tutte conosciute a memoria.

A Cagliari ecco Antonio Correa, l’incredibile imitatore sardo di Adriano Celentano. Un’interpretazione che va al di là della semplice emulazione. Chitarra sotto braccio, occhiali, vestiti del Molleggiato: Antonio va ben oltre il canto; lo stile “Celentano”, lui ce l’ha proprio dentro.

Una passione che come tante è nata per caso. Antonio Correa, classe 1970, sin da bambino si diverte a imitare personaggi ed artisti del momento, come Mike Bongiorno e Pappalardo. Ma il suo pezzo forte rimane Adriano Celentano, con il quale ha sempre sentito affinità anche dal punto di vista umano. E gli scherzi telefonici fatti da adolescente ne sono stati una simpatica prova. “Anni dopo, era il 1987, mia sorella decise di iscrivermi a un concorso regionale, per partecipare a un programma tv condotto da Enrica Bonaccorti. Sono riuscito a vincerlo, ma non potevo permettermi il viaggio dalla Sardegna alla Penisola. In seguito sono andato al programma ‘Prima Fermata’ di cui fui ospite fisso”.

Tanta gavetta per Antonio, studio e lavoro di mattina, esibizioni da “Bismolleggiato” la sera, nei locali e alle feste della Sardegna. Una famiglia numerosa, sì, ma piena di amore e dignità. Un po’, forse, come quella del suo mito milanese. Nel contempo va avanti il suo percorso tv e concerti. Sempre con il sogno nel cuore di conoscere il suo idolo, di cui riproduce fedelmente le movenze. “Nel 1989 mi telefona la Rai. Avrei dovuto partecipare, insieme ad altri quattro imitatori nazionali, a “Serata d’Onore, condotto da Pippo Baudo. E lì ci sarebbe stato Adriano Celentano in persona”.

Da Roma un percorso di provini, insieme ad altri tanti candidati, con la stessa passione di Antonio. “Il maestro intonava un brano e ognuno doveva interpretarlo. Sono riuscito nell’intento”. Da lì ecco una performance, a soli 19 anni, proprio davanti ad Adriano. E il Molleggiato quasi rivede se stesso nell’interpretazione del giovane Antonio. Tanto da complimentarsi con lui, nel suo solito modo. “Antonio, continua così. Perché più ti guardo e più correggo i miei difetti”.

Correa ritorna in Sardegna, dove continua il suo lavoro di elettricista, oltre che gli studi, alternandolo ovviamente ai suoi spettacoli da imitatore di Celentano. “Imitare Adriano cambia il modo di pensare. Io entro tantissimo nel personaggio, quasi in modo un po’ maniacale. Lo vivo forte”. Il successo è strepitoso e tante sono le partecipazioni tv, che lo hanno portato, tra le varie cose, anche a conoscere personaggi come Gigi Sabani, a lui tanto caro. “Di Adriano ho avuto modo di conoscere la sua sensibilità. Uno che chiacchierava con tutti, sempre capace di aiutare e dare una mano a chiunque. Ma soprattutto una persona estremamente sincera”.

Oggi, nel Cagliaritano la carriera di “Adriano” Correa non si è fermata. Anzi, quella che era una passione, adesso è diventata un lavoro. “Nel 2016 ho vinto un concorso di imitatore nazionale e sono rimasto in contatto, seppur a distanza, con il mio idolo. Ad esempio, su Instagram, recentemente ha iniziato a seguirmi. E naturalmente ‘l’emozione non ha voce’ “.

Un repertorio di centinaia e centinaia di canzoni, quello di Antonio. Qual è la sua preferita del Molleggiato? Ovviamente tutte. Ma qualcuna sarà sempre nel suo cuore. “Ce n’è una in particolare, “Conto su di te”. L’ho dedicata a mio padre, al quale avevo promesso, prima che morisse nel ’90, che avrei continuato a studiare per diplomarmi al liceo Artistico. E alla fine, studiando con le cuffie, ce l’ho fatta”.

 

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