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Leggende di Sardegna, la principessa triste del nuraghe Thalasai: quando l’amore vince la morte

Il nuraghe Thalasai (o anche Talasai/Thallasai), nella località di Sedilo, è legato a una bellissima leggenda, patrimonio culturale della nostra Sardegna. Un monotorre, spesso oggetto di visite turistiche, che nasconde nel suo cuore il tesoro di una storia bellissima da raccontare e da scrivere.

C’era una volta una landa squallida e deserta, nel cuore dell’Isola. Solo il cardo fioriva e a primavera appena qualche ciuffo di ginestre. Ai tempi era signore di quei luoghi il marchese di Thalasai che abitava nel suo nuraghe, che ancora oggi porta il suo nome. L’uomo aveva una figlia bellissima, Eurania, fanciulla dolcissima, per la quale il padre sognava un bel matrimonio. Eurania, però, era innamorata di Florindo, un giovane pastore, povero, ma abile nel canto e nella musica. L’innamorato, vista la sua condizione, non aveva il coraggio di chiedere la mano della sua bella al marchese.

L’amore fra i due giovani diventò a poco a poco più forte che mai. Ma sembrava irrealizzabile. Allora Florindo decise un giorno di partire per portare la sua arte al resto del mondo e cercare così di diventare sufficientemente ricco da poter chiedere al marchese di Thalasai la mano della sua fidanzata. Eurania avrebbe dovuto aspettarlo per cinque anni ed era felice di farlo.

Passarono i mesi e un giorno si presento al nuraghe di Thalasi un cavaliere con il suo seguito di uomini: era il marchese di Iloi che voleva chiedere la mano della giovane Eurania e farla così la sua signora. La fanciulla, però, innamorata ciecamente del suo Florindo, rifiutò e l’uomo, ferito nell’orgoglio e cieco di rabbia, decise di muovere guerra contro la gente di Thalasai.

Fu una carneficina. Gli uomini di Thalasai e quelli del marchese di Iloi si scontrarono ferocemente. Eurania per lunghi giorni rimase chiusa nel suo nuraghe a guardare, in lacrime e addolorata, la guerra. Finché un giorno decise di cedere alle richieste del pretendente e a concedersi in sposa, pur di far cessare la guerra.

Dentro il nuraghe ci fu un sontuoso banchetto. Lo sposo era esultante, Eurania triste, pallida e non toccava cibo. Poi, nel bel mezzo della festa, la sposa si alzò in piedi e improvvisamente cadde. Eurania era morta.

Nel profondo silenzio della sala, tuttavia, ecco che si udirono un canto e un suono di launedda. Poi, la voce di un uomo. Era Florindo, che incapace di restare lontano dalla sua Eurania per cinque anni aveva deciso di tornare prima, sempre più innamorato. Come per miracolo allora ecco che Eurania si risvegliò dalla morte e corse incontro al suo eterno amore.

I due giovani attraversarono la campagna, arida e brulla, che al loro passaggio diventò però florida e verde. Eurania e Florindo vissero per sempre il loro amore, finalmente felice.

Riferimenti bibliografici: Anna Costantino Evangelista, “Leggende della Sardegna”, Cappelli Editore.

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