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20 gennaio San Sebastiano, martire sopravvissuto alle frecce: patrono della Polizia Locale e protettore contro le epidemie

La Chiesa oggi celebra il culto di San Sebastiano, militare romano, sotto l’impero di Diocleziano, e martire cristiano nel 288 d.C. circa.

Educato al culto cristiano, divenne alto funzione presso la corte pretoria, gruppo di militari scelti alla difesa dell’imperatore. Secondo la “Passio”, due giovani, Marco e Marcelliano furono arrestati in quanto fedeli cristianesimo. Il loro padre chiese una dilazione di 30 giorni al processo, nel tentativo di convincerli a desistere e a sacrificarsi agli dei.

Tuttavia, si racconta come San Sebastiano fece loro visita, persudendoli a tenere fede al loro credo. Fu in questo caso che si compì il prodigio che porto Zoe, la moglie del capo della cancelleria imperiale, a recuperare la parola, che aveva perso da sei anni.

Il prodigio di San Sebastiano portò un gran numero di persone alla conversione al cristianesimo, in seguito martirizzate dall’imperatore romano. Quando Diocleziano scoprì la fede di San Sebastiano, si sentì tradito e lo condannò a morte. Legato nudo a un palo sul Palatino, fu trafitto da numerose frecce scagliate dagli uomini dell’imperatore. Questi, credendolo morto, lo abbandonarono perché le bestie selvatiche si cibassero di lui.

Il giovane, però, era sopravvissuto alle frecce e trovò aiuto da santa Irene da Roma, la quale curò le sue ferite. Ristabilitosi, anziché fuggire dalla città, decise di proclamare il suo credo di fronte agli imperatori Diocleziano e Massimiano. San Sebastiano fu così flagellato a morte e il suo corpo gettato nella Cloaca Maxima, per poi venire recuperato, e degnamente sepolto, dalla matrona Lucina.

Oggi in Italia il culto di San Sebastiano trova diverse manifestazione e il martire cristiano è considerato patrono degli agenti della Polizia Locale. In Sardegna, oltre che essere patrono di numerosi comuni, – come Tertenia, Samugheo, Seneghe, Guamaggiore, Escalaplano e altri –  al santo si rende omaggio con numerosi fuochi e falò, simili a quelli di Sant’Antonio.

San Sebastiano, inoltre, è considerato protettore contro le epidemie, come San Rocco, e le malattie contagiose.

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