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Modi di dire in sardo, “sa bellesa ‘e su burriccu”: quando la bellezza giovanile è destinata a spegnersi

ciuco

Uno dei detti tra i più usati dai nostri nonni e dai nostri genitori. “Sa bellesa ‘e su burriccu”, un modo di dire proverbiale sardo, arrivato sulle nostre bocche per via piemontese. Tuttavia, sembra che dietro il suo uso così radicato ci sia un errore di interpretazione, ereditato sia da noi che in tutte le altre forme in cui l’espressione è rimasta.

Letteralmente sarebbe “La bellezza dell’asino”, con la quale si è soliti indicare, in modo scherzoso, la luminosità della giovinezza, destinata a spegnersi presto con la crescita. “Fa come gli asini: da cuccioli sono bellini, poi diventano brutti”. In realtà, sembrerebbe che il ciuco c’entri poco o nulla.

L’espressione italiana e sarda, arrivata nell’Isola per via piemontese, sarebbe il calco del francese “beauté de l’âne”, forma popolare erronea di “la beauté de l’âge” (=la bellezza dell’età).

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