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Leggende di Sardegna. Quando la fede e la Madonna salvarono i sardi da un’invasione saracena

saraceni

C’era una volta la Sardegna preda delle incursioni saracene. Tra l’VIII e il il IX secolo, infatti, sino al X, il pericolo arrivava dal mare per l’Isola e le scorrerie dei “Mori” erano sanguinose e terribili, soprattutto sulle coste e sui villaggi marittimi.

Figlia proprio di questo periodo, così funesto per la vita della nostra terra, è una leggenda raccontata da Grazia Deledda, che vede la fede e la Madonna trionfare in un certo qual mondo sulla ferocia barbarica saracena. In particolare, gli abitanti di Dorgali, ai tempi grosso villaggio vicino alla costa e difeso dall’alta montagna calcarea, tenevano sempre sulla cresta di questo monte un gruppo di uomini forti e armati, in guardia al movimento dei soldati saraceni, accampati sulla costa.

Un giorno, stanchi del lungo e infruttuoso assedio, i soldati saraceni sembravano ritirarsi. In realtà, era un falso movimento, allo scopo di ingannare i difensori dorgalesi. Questi, spinti dalla fede profonda, pensarono di approfittare della situazione e scendere così al villaggio per assistere alla funzione religiosa in occasione della festa della Madonna.

Abbandonata la postazione dai dorgalesi, subito ecco prenderne possesso i saraceni, i quali si prepararono ad assalire il villaggio. Ma mentre spiavano dall’alto dei monti, i “mori” videro quella che per loro era una strana coda di uomini, con bastoni, croci, randelli e bandiere, mentre si incamminava alla montagna. Era la processione votiva, a cui partecipavano i soldati dorgalesi.

Tuttavia, i saraceni, confusi per volere della Madonna, pensarono si trattasse di un esercito pronto a inseguirli e disperderli. Perciò si diedero alla fuga e qualcuno di loro rimase appiccato per i capelli agli alberi della montagna, qualcuno dei quali rimase nel tempo noto proprio come “del saraceno”.

Riferimenti bibliografici: “La leggenda della guardia (de sa Bardia) di Dorgali”, da Grazia Deledda, “Leggende sarde”, 1995.

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