Mauro Aragoni sulle tracce di Sergio Leone. Il regista ogliastrino sbarca infatti negli Stati Uniti.
La sua serie tv “That dirty black bag” (Quella sporca sacca nera) in puro stile “Spaghetti Western”, sarà trasmessa sulla nota piattaforma televisiva americana AMC.
Per chi non lo sapesse fu in questo canale che nacque il mito di due delle serie tv più celebri di tutti i tempi: “Breaking Bad” e “The Walking Dead”.
Un grande risultato per il cineasta tortoliese già autore in passato del corto pluripremiato “Nuraghes S’Arena”. Ora l’esordio negli States, con tanto di articoli su alcune delle principali testate americane, Variety in primis.
(VIDEO) Un viaggio visivo, una colorata e macabra poesia. Online il nuovo corto di Mauro Aragoni
"Sono felicissimo che da un semplice esperimento sia nato qualcosa di così bello, grazie anche all'entrata nel gruppo di lavoro del compositore Andrea Guerra e poi di Pino Insegno alla voce" spiega Aragoni
Finalmente online su YouTube PHYSIS, il nuovo progetto artistico del regista Mauro Aragoni.
Un video art che riprende le forze della natura e celebra la “bellezza del macabro”. Si tratta, infatti, di un piccolo horror di soli tre minuti dove i protagonisti sono gli insetti.
Per questo nuovo lavoro il regista ogliastrino ha collaborato con personaggi di spicco della scena cinematografica italiana, dal musicista Andrea Guerra (compositore di La ricerca della Felicità con Will Smith, Misure straordinarie con Harrison Ford, Hotel Rwanda, L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca, i film di Aldo Giovanni e Giacomo) al noto attore e doppiatore Pino Insegno, la voce narrante del corto.
I visual effects sono stati curati da Alessandro Fele, mentre il poster di riferimento è frutto del genio artistico di Rebecca Mobscene.
«Un viaggio visivo, una coloratissima e macabra poesia – spiega Aragoni – Quello che è successo in questi mesi è stato un grosso avvertimento per tutti noi. Ho solo preso ispirazione e voluto dare una voce alla natura. Sono cresciuto subendo il fascino degli insetti. Quando ero piccolo, ci giocavo e li osservavo. Mi incuriosiva vederli cacciare, mangiare. A 14 anni vivevo con una tarantola africana in camera mia. A 17 con uno scorpione»
«Questo piccolo video – conclude il regista – realizzato durante la quarantena è quindi anche una sorta di ritorno alla mia infanzia. Sono felicissimo che da un semplice esperimento sia nato qualcosa di così bello, grazie anche all’entrata nel gruppo di lavoro del compositore Andrea Guerra e poi di Pino Insegno alla voce. Bellissima persona, ci siamo conosciuti per questo lavoro e non ha voluto un euro. Mi ritengo onorato. Voglio ringraziare anche mia madre Elena Chiai, perché senza le sue mille piante, di tutti i colori e forme, non avrei potuto girare nulla».
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