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Accadde Oggi. 6 novembre 2020, un anno fa il coprifuoco notturno in tutta Italia

Sembra incredibile, ma è già passato un anno. Il 6 novembre 2020 l’Italia, nel pieno della seconda ondata pandemica di Covid-19, viveva l’esperienza, forse conosciuta in tempi di guerra dai nostri nonni, del coprifuoco notturno. Tutti a casa alle 22 e spostamenti vietati sino alle 5 del mattino successivo. “Si esce solo per ragioni di lavoro, salute o comprovate necessità”.

La sera del 3 novembre 2020 infatti l’allora governo Conte II firmava il quarto Dpcm della seconda ondata. L’Italia, dopo una primavera di duro lockdown e un’estate di libertà “incontrollata”, ripiombava nelle misure di restrizione e contenimento, al fine di evitare pericolosi assembramenti e cercare in qualche modo di frenare il “cammino” del virus.

Chiusura al pubblico, inoltre, di mostre, musei, luoghi di cultura e ritorno alla Dad per le scuole superiori. Bloccati i concorsi pubblici e privati, chiusura dei centri commerciali e delle medie e grandi strutture di vendita nei giorni festivi e prefestivi. L’autunno di un anno fa si presentava lugubre e triste. E tutti noi lo ricorderemo per parecchio tempo.

Ma non solo. Già, perché sulla base dell’ormai “famoso” Rt, espressione sulla bocca di tutti gli italiani tra il 2020 e il 2021, il Paese veniva diviso in tre fasce. Zona rossa, zona arancione e zona gialla, quella in cui si ritrovò inizialmente la Sardegna. Restano ancora vivi i ricordi delle diverse misure restrittive, a seconda della fascia di appartenenza, come il divieto di spostamenti fra comuni e la chiusura dei locali alle 18, che avrebbero condizionato la nostra quotidianità e di lì a poco anche la sacra festività natalizia.

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