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Kurdistan nel cuore e amore per la Sardegna, per Ramazan anni di cucina e kebab con “Zaza”: “Qui tanta accoglienza e ospitalità”

Nella Cagliari del weekend, per molti è ormai è diventato meta inossidabile di pranzi o cene a buon prezzo, soprattutto per i giovani, pronti poi a godersi la movida del centro. “Ajo da Zaza”, si sente dire fra i “pischelli” del capoluogo, golosi di piatti etnici e ricchi panini a pochi euro. C’è chi, poi, crede che il nome del noto locale nella via Santa Margherita, dal sapore così orientale, identifichi lui, il gestore gentile che sempre ti riceve sempre con grande professionalità.

Davanti a un bicchiere di squisito ayran, yogurt salato turco-altaico, Ramazan Gumus, 40 anni, ci racconta i suoi anni di lavoro e kebab nel cuore di Stampace, pronto a soddisfare i palati ghiotti della cucina lontana. Il nome “Zaza”? Un omaggio alla sua etnia di appartenenza e al popolo curdo, di cui fieramente conserva lingua, tradizioni e cultura. E, ovviamente, piatti gustosi.

Dal 2012 la cucina curda ha trovato il suo spazio nel cuore di Cagliari e tutti ne vanno pazzi. Ramazan è nato Elazig, nel cuore della Mesopotamia, e dalla terra dell’Eufrate alla Sardegna il viaggio è davvero lungo. Eppure, nell’Isola Gumus si sente a casa, vedendo il popolo sardo un po’ come quello curdo: orgoglioso della sua realtà e delle sue specificità rispetto alla cultura italiana e turca.

“Dopo le scuole in Turchia, ho deciso di mettermi subito a lavorare nella ristorazione in Europa”, racconta, “Mio fratello era in Italia, studiava in questo campo a Perugia”. Così dal Kurdistan inizia l’avventura nell’occidente del Vecchio Continente, facendo conoscere i piatti della sua terra e della sua tradizione. Anche se all’inizio “Io e mio fratello siamo stati nel nord europeo e in Germania, dove si lavorava tanto, ma spesso abbiamo trovato un’accoglienza fredda, sotto diversi aspetti”.

Tempo dopo, si fa rotta verso l’Italia e precisamente verso la Sardegna, puntando verso una realtà più piccola e più a misura d’uomo. “Dopo il 2010 abbiamo deciso di aprire un’attività a Cagliari, rilevando un locale che un tempo era una lavanderia. Dal 2012 è nato così “Zaza”. Ci siamo detti ‘Vediamo come va’. Ci siamo rimboccati le maniche sin dall’inizio e oggi, quasi dieci anni dopo, il lavoro continua”.

I profumi della cucina di “Zaza” sono inconfondibili nella via Santa Margherita. E tanti fanno così tappa a pranzo e a cena, leccandosi i baffi davanti ai piatti composti e ovviamente al kebab, simbolo culinario dell’Anatolia. “Qui lavorano altri ragazzi curdi e anche mia moglie viene a darci una mano”, racconta Ramazan che nell’Isola cresce la sua famiglia e i suoi tre figli, curdi e un poco sardi. La più grande fa il liceo a Cagliari. “Qua la maggior parte della gente è accogliente e ospitale, pronta ad aiutarti quando hai difficoltà. Ci piace vivere qui”.

Il Kurdistan è sempre nel suo cuore, ma Ramazan si sente forse un po’ cagliaritano e innamorato dell’Isola. “Il futuro in Sardegna? Se possibile sì. Ma solo qui, non voglio altre alternative. Altrimenti torno nella mia terra”.

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