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Stop agli spaghetti ai ricci? Alla Marina, Filippo: “Non li trattiamo da cinque anni. Una scelta etica”

Stop alla pesca dei ricci di mare per tre anni. Negli scorsi giorni la decisione del consiglio regionale, con l’approvazione dell’emendamento presentato dal capogruppo FdI Francesco Mura, è stata oggetto di discussione fra le fazioni dell’Isola.

Da una parte, chi con la pesca dello squisito echinoderma ci lavora, come ricciai e ristoratori che propongono le immortali spaghettate; dall’altra parte chi, anche con la firma di numerose petizioni, ha capito che la tematica ambientale può e deve andare oltre la “crapuloneria” dei buongustai sardi: il riccio di mare è una specie a rischio e il fermo risulta necessario per la sua salvaguardia.

Tra le due fazioni di ristoratori e ambientalisti sembra esserci il cagliaritano Filippo Mundula, 45 anni e dal 2011 alla gestione, ereditata da quella storica del padre, del centenario ristorante “Italia” nella via Sardegna, da qualche tempo insieme all’enoteca Oyster. Nel suo menù piatti di mare tipici e gustosi della tradizione isolana, certo, ma a mancare ci sono proprio gli spaghetti ai ricci. “Colpa” della legge regionale? No di certo, perché nel menù di Mundula questo piatto manca dal 2016.

“Noi non trattiamo i ricci già da cinque anni. Stiamo parlando di una specie in via di estinzione e la nostra è stata una scelta etica. Questo fermo di tre anni? Io lo farei ben più lungo”. Senza ombra di dubbio Mundula è consapevole dei possibili contraccolpi per i ricciai, i quali verrebbero coinvolti dalla legge regionali nelle operazioni di pulizia dei fondali marini, ma altrettanto lo è delle problematiche ambientali legate a questa specie, ancor di più rispetto alle altre. “Purtroppo negli ultimi anni si è fatto man bassa e ora ci si ritrova in questa situazione. Si facciano tutti gli opportuni controlli sugli abusivi, però”.

L’apertura della stagione dei ricci di mare avrebbe dovuto essere il prossimo 15 novembre. Stop definitivo ai gustosi spaghetti? “Nel menù di mare sardo esistono tante ottime alternative”.

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