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Nuovi cagliaritani, Alexandra in Sardegna per amore: la cultura russa nel cuore del capoluogo

Cagliari è una fucina di mille storie e alcune di queste vengono da lontano, raccontando belle esperienze. Come quella di Alexandra Bessonova, 52 anni, nota da un quindicennio per il suo negozio di primizie russe, “Alionusca”, anni fa nella via Carrara e oggi in via Monti.

Da oltre vent’anni ha lasciato la sua terra natale, spinta dall’amore per un sardo, e nell’Isola ha trovato una sua seconda casa.

Certo, la differenza fra il fiume Neman e il mare sardo si sente tanto, almeno al livello climatico, ma per Alexandra è stato facile abituarsi a poco a poco.

Del resto la sua città, Grodno, nel corso della storia di cambiamenti ne ha visto eccome. Polacca sino al 1939, è passata all’Unione Sovietica, prima di diventare quella che attualmente, col nome di Hrodna, è una città bielorussa.

E Alexandra porta con sé in Sardegna un pezzo della cultura russa, fatta, fra le mille altre cose, anche di prelibatezze culinarie presenti nel suo negozio a pochi passi dal mercato di San Benedetto.

Una vita da commerciante? No, perché prima di vendere caviale faceva aveva un’altra vita. “Al mio Paese facevo l’infermiera professionale in un grande ospedale. Poi in Germania ho conosciuto quello che oggi è mio marito. E dalla fine degli anni ’90 sono qui”. Lui per lavoro, lei per turismo: Alexandra incontra il suo amore e dall’Est eccola in Sardegna.

“La differenza fra il mio Paese e la Sardegna si è sentita, certo. All’inizio i sardi sembravano un po’ chiusi, ma piano piano mi sono adattata. E ora vivo a Cagliari, anche se periodicamente vado a trovare la mia famiglia in Bielorussia”.

Moglie e mamma di due figli, Alexandra. E lei nel capoluogo non ha certo dimenticato la sua terra e la sua cultura, e grazie a lei tante persone trovano nel suo negozio un pezzo di Russia.

E ovviamente oggi nel bagaglio culturale della nuova cagliaritana Alexandra c’è anche il sardo. “Che cosa mi piace di più di questa Isola? Sicuramente il mare e le spiagge”.

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