La Cagliari che non c’è più: San Domenico, la chiesa più bella della città, distrutta nel 1943
(PHOTOGALLERY) Chi la ricorda l'ha definita una delle chiese più belle di Cagliari e di tutta la Sardegna. Era un esempio eccezionale di stile gotico catalano, per le sue volte, per il chiostro (una parte si è salvata) ma venne spazzata via dalle bombe alleate nel maggio del 1943. Guardate com'era.
Chi la ricorda l’ha definita una delle chiese più belle di Cagliari e di tutta la Sardegna. Era un esempio eccezionale di stile gotico catalano, per le sue volte, per il chiostro (una parte si è salvata) ma venne spazzata via dalle bombe alleate nel maggio del 1943.
Fondato nella seconda metà del XIII secolo ai margini del borgo di Villanova, il convento di San Domenico raggiunse la sua massima espansione nel corso della seconda metà del Cinquecento, in seguito all’attuazione di un lungo processo di ammodernamento e di ampliamento della fabbrica conventuale, innescato dall’introduzione nel cenobio della Riforma domenicana (1566). In questo contesto dovette probabilmente inserirsi anche la realizzazione delle due grandi crociere a diciassette e cinque chiavi che coprivano l’aula della chiesa.
Nel 1943 il convento venne raggiunto da due gruppi di bombe che, esplodendo all’interno della chiesa, provocarono la caduta della copertura e della maggior parte delle pareti verticali dell’aula, causando ingenti danni anche al chiostro. La chiesa fu ricostruita leggermente sopraelevata con altre forme ma le sue splendide volte andarono perdute. Sotto la nuova chiesa si conservano solo alcuni ambienti della vecchia struttura e una parte del chiostro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Carbonia, tenta di ucciderla con l’auto, lei poco prima aveva chiamato il 112
La donna ieri lo aveva denunciato per stalking. Lui è stato arrestato per tentato omicidio, lei è in ospedale
È stato arrestato dalla Polizia di Stato per tentato omicidio, atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento, l’uomo di 53 anni coinvolto nel grave incidente stradale di ieri pomeriggio a Carbonia, lungo la Statale 126, in cui è rimasta gravemente ferita una 45enne.
Proprio durante il verificarsi del violento impatto fra le due auto, la donna era al telefono con gli operatori del Centro Operativo Telecomunicazione del Commissariato di Carbonia, ai quali aveva poco prima chiesto aiuto, chiamando il Numero Unico 112, non appena si era accorta della presenza dell’uomo nelle sue vicinanze. I poliziotti avevano immediatamente inviato una Volante, rimanendo contemporaneamente in costante contatto con lei per monitorare la sua posizione.
Gli operatori del C.O.T. cercavano di rassicurare la donna, che d’improvviso aveva iniziato ad urlare disperata che l’uomo le stava venendo addosso, mentre a forte velocità lo stesso avrebbe cercato l’impatto frontale. Nel frattempo, i poliziotti della Volante, arrivati immediatamente dopo la collisione, a causa della quale l’auto sulla quale si trovava la donna è stata scaraventata fuori strada, hanno trovato l’uomo ancora a bordo del veicolo, mentre cercava di nascondere un martello sotto il tappetino.
La donna è stata soccorsa dal 118 e dopo essere stata liberata dalle lamiere dai Vigili del Fuoco è stata trasportata in elisoccorso in gravi condizioni all’ospedale Brotzu.
Subito gli investigatori della Squadra Mobile insieme ai poliziotti della Sezione Anticrimine del Commissariato di Carbonia hanno intrapreso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. La donna, aveva già denunciato ai Carabinieri per atti persecutori il 53enne, il quale, proprio a seguito di tale denuncia, era già destinatario della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi da lei frequentati. Nella stessa mattina di ieri la donna aveva presentato una nuova denuncia ai Carabinieri nei suoi confronti. L’uomo, infatti, avrebbe continuato a vessare la vittima con molestie e minacce. Già altre volte l’avrebbe pedinata in auto e per questo la vittima, vedendolo avvicinarsi a lei anche nel pomeriggio, aveva subito chiesto aiuto, chiamando il Numero Unico di Emergenza, rimanendo in contatto con la Sala Operativa.
L’uomo, anch’egli trasportato in ospedale a seguito delle ferite riportate, è stato tratto in arresto per l’ipotesi di reato di tentato omicidio, stalking e violazione della misura del divieto di avvicinamento alla quale era sottoposto. Si trova tuttora ricoverato a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida.
© RIPRODUZIONE RISERVATA