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Leggende sarde: San Sisinnio, il cacciatore di coghe protettore di Villacidro

san sisinnio martire

San Sisinnio è il santo protettore dei villacidresi. Nato nel 123 d.C. nel borgo di Leni, divenne presto diacono e, fino al martirio, si distinse per la lotta alle streghe, che in tutte le loro incarnazioni erano solite rapire e uccidere i bambini del paese. Di lui si raccontano storie ricche di elementi leggendari, e tutte rivelano la forza riservata alla caccia delle temibili coghe, che con i loro lunghi capelli bianchi e le unghie acuminate uccidevano e succhiavano il sangue delle loro vittime.

Uno dei più celebri miracoli del santo è quello delle mosche. Si racconta di quando, in una casa di Villacidro, due vecchi coniugi festeggiarono la nascita di un bimbo. Una strega, però, una volta scoperto il nome del piccolo, si diresse verso il camposanto in compagnia di un uomo, intenzionata a mettere in atto uno dei suoi terribili sortilegi. Riesumato un cadavere recentemente sepolto, l’arcigno essere pare avesse iniziato a prelevare le interiora dal corpo dello sventurato, e a pronunciare un’oscura formula magica nella quale risultava ben chiaro il nome del bambino. Subito uno sciame di mosche assassine si diresse verso la casa dei novelli genitori, e raggiunto il piccolo i disgustosi insetti presero a mangiarne le carni. Quando la madre del neonato si accorse del pericolo, ebbe però la prontezza di agguantare un ritratto di Sisinnio conservato nell’abitazione, e subito pare fosse comparso un enorme ragno, che immediatamente divorò le mosche.

Del santo si raccontano però anche altri interventi miracolosi. Come quando milioni di terribili cavallette devastatrici distrussero le coltivazioni di Villascema – località montana di Villacidro – quando pare fosse stato proprio il Santo a ucciderle, facendo sì che i villacidresi le trovassero morte, una mattina, lungo le strade del paese.

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