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Pranzo di Sardara, le dimissioni dei dirigenti presenti non sembrano previste. Per ora

Le dimissioni o la rimozione dagli incarichi dei dirigenti riferibili alla Regione che hanno partecipato al pranzo di Sardara non sembrano in discussione. Ad esserlo sono i tempi, perché secondo quanto emerge da indiscrezioni il presidente della Regione Christian Solinas deciderà solo dopo l’approvazione della legge sugli staff sulle misure da adottare per esempio nei confronti dei direttori generali che si trovavano al banchetto “proibito” nel bel mezzo delle restrizioni anti- Covid.

Ciò vuol dire, come precisa l’Ansa, che potrebbero volerci settimane, considerato che l’Aula ne ha impiegato una solo per discutere gli emendamenti al primo articolo. Oggi, poi, è in programma la seduta del Consiglio regionale, ma per esaminare il ddl sui ristori per 73 milioni di euro, solo dopo si proseguirà con la riorganizzazione della presidenza.

Perché dopo la legge 107 sugli staff? La ragione è semplice: uno degli emendamenti della maggioranza prevede che “l’attribuzione delle funzioni di direttore generale deve essere confermata o revocata entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge”. L’unico che ha dichiarato di voler rimettere il mandato nelle mani del presidente è il dg degli Enti locali Umberto Oppus.
L’opposizione ha comunque pronta una mozione per chiedere al governatore di prendere provvedimenti al più presto.

 

 

Nel frattempo la Procura militare di Roma ha acquisito gli atti dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia del fascicolo penale sul pranzo ‘proibito’ organizzato nello stabilimento delle Nuove Terme di Sardara, a cui avrebbero preso parte una quarantina di persone tra dirigenti della Regione, manager di aziende sanitarie, medici, ingegneri, vertici di enti strumentali, politici e militari. I magistrati con le stellette, secondo quanto riportano i quotidiani locali, hanno incaricato i carabinieri del Comando Militare dell’esercito di Cagliari di approfondire la posizione del colonnello Marco Granari, comandante del 151/o Reggimento della Brigata Sassari, che è già stato sentito dai finanzieri della Procura di Cagliari, nell’ambito del fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati, chiarendo le ragioni della sua presenza nel complesso termale di Sardara.

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