Mesi e mesi, serrande abbassate, panche e manubri abbandonati. E il dramma delle tante palestre sarde, chiuse dallo scorso ottobre 2020, dopo l’illusione di poter lavorare in sicurezza. A nulla infatti sono valse le varie misure di igienizzazione e distanziamento fra gli atleti.
Eppure, in questi mesi di assoluta incertezza, fomentata dalla speranza terribilmente vanificata della zona bianca di marzo, c’è chi non solo ha continuato a lavorare quotidianamente per la ripartenza. A Cagliari, nella via Fratelli Falletti, la Sport Time 84 vuole rinascere dalle ceneri della vecchia gestione e ripartire.
“E dura, ma noi ci crediamo”, il commento di Gabriele Meloni, 30enne con esperienza da pugile, che insieme ai suoi due soci ha preso in gestione uno degli storici punti di allenamento cagliaritani, noto soprattutto ai tanti studenti universitari della zona di La Vega e Is Mirrionis.
Eppure, nonostante le tante difficoltà, in questi mesi i lavori di ristrutturazione e ammodernamento non si sono mai fermati. E, confidando in numeri di contagio buoni e nell’uscita della Sardegna dalla fascia ad alto rischio, si aspetta una possibile riapertura al 1°giugno. “Forse sarebbe meglio ripartire direttamente a settembre: l’estate è un periodo di meno afflusso in sala pesi, visto che tanti studenti ritornano a casa. Ma va bene così”.
Di certo, inoltre, per i tre soci la possibile riapertura estiva sarà condizionata da importanti misure di contingentamento degli ingressi, sicuramente non comodi da gestire, e di distanziamento fra gli atleti. E gli inconvenienti sono sempre dietro l’angolo, come Meloni spiega. “Certo, diversi nostri atleti potrebbero avere problemi economici, dopo essere rimasti fermi col lavoro: tornare in palestra sarebbe una spesa difficile da affrontare”.
Ma non solo. In questi lunghi mesi di chiusura dello sport, in tanti si sono abituati a fare da sé negli allenamenti, al parco o in casa. Riprendere con la normalità nelle palestre potrebbe non essere così scontato. “Molte persone si sono comprate diversi attrezzi, anche costosi, per allenarsi in casa: per ammortizzare potrebbero decidere di continuare ad allenarsi per conto loro, senza tornare in sala, almeno per i primi tempi”.