Imparare a fare squadra, a cooperare con gli altri senza essere egoisti per raggiungere un obiettivo: la vittoria. Lo sintetizzerebbe così il football americano Mirko Mattana, giovane presidente dei Sirbons, la squadra pioniera in Sardegna del celebre sport a stelle e strisce.
E proprio con questo spirito sportivo la società che per prima ha introdotto la palla ovale americana in Sardegna agli inizi degli anni ’80 e che da qualche anno è tornata con grande entusiasmo, ha dato il via questa settimana alle sue prime squadre giovanili dedicate agli under 17.
La forma scelta è quella del flag football, che per spiegarla ai non addetti ai lavori si potrebbe definire come il “rubabandiera” applicato al football. Si gioca 5 contro 5, non c’è contatto come nella versione tradizionale e il placcaggio avviene rubando una delle due bandierine sistemate sui fianchi di ogni giocatore. Chi lo ha provato almeno una volta non può dire di non essersi divertito. Il resto lo fanno le tattiche, necessarie per arrivare al tanto agognato touchdown, il punto del football.
Un movimento sempre in crescita quello del football americano in Sardegna, contrassegnato da due grandi esperienze, quella dei Sirbons e poi dei Crusaders. I primi sono tornati in attività nel 2014 e ora grazie anche agli stessi giocatori puntano a creare un gruppo di ragazzi che possa crescere, divertirsi insieme e perché no nel prossimo futuro togliersi anche qualche bella soddisfazione sportiva. Presidente, vice presidente e general manager sono i giocatori Mirko Mattana, Andrea Delussu e Riccardo Frau. A dare loro una mano due grandi donne, Rosaria Cappai e Susanna Pirisi, che si occupano della parte burocratica, mentre il team tecnico è guidato dall’head coach Jascha Minniti.
Gli allenamenti per ragazzi e ragazze under 17, delle categorie under 13, under 15 e under 17 (tutte a squadra mista), si tengono ogni lunedì e mercoledì dalle 18.30 alle 20 nel campo di via Risorgimento ad Assemini. Prima degli allenamenti, per chi avesse necessità, c’è la possibilità di un doposcuola organizzato in zona dai ragazzi di Aristobimbi, un’associazione di attività pomeridiana per ragazzi.
Nessun timore per l’emergenza Coronavirus: intanto si gioca all’aperto, il contatto e minimo e i protocolli firmati dalla Federazione con il Coni sono stati definiti dallo stesso presidente Giovanni Malagò tra i migliori a livello nazionale. Si può quindi giocare in zona bianca, gialla, arancione e rossa, sempre che questo sia consentito dalle varie ordinanze locali.
«Il football americano è lo sport di squadra che più di ogni altro vede il concetto di squadra, di team come vero punto cardine – spiega il presidente Mirko Mattana -. Ognuno in campo ha un ruolo specifico e tutti lo devono eseguire con la massima concentrazione e con le massime prestazioni per raggiungere l’obiettivo. Basta uno che non fa quello che deve fare che gli schemi non funzionano».
«È questo che vorremmo trasmettere ai ragazzi che si iscrivono alla nostra scuola di flag football – prosegue Mattana -. Lo sport come sinonimo di coesione e collaborazione con gli altri. Tutti hanno parlato di Tom Brady dopo l’ultimo Super Bowl. Lui è il più grande quarterback della storia, ha un’esperienza incredibile ed è stato decisivo, ma se non avesse avuto una grande squadra e soprattutto una grande difesa dietro i Buccaneers non avrebbero mai vinto. Poi ovviamente il motore di tutto, in questo come in tutti gli altri sport, deve essere il divertimento da condividere con i propri compagni».