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Un Cagliari moribondo vuole uscire dalla crisi

Cagliari Milan

Cagliari che reagisce, ma non vince, cadendo, per la quinta volta consecutiva, anche ai piedi del dominio rossonero guidato da uno scatenato Ibrahimovic che firma i due gol della vittoria netta. Eppure, ieri, la prestazione dei rossoblù non è stata delle peggiori: nella squadra di Di Francesco, qualche nota positiva si è vista nel provare a opporsi e a contrapporsi, senza premere però troppo sull’acceleratore, alla forza della capolista che tutto sommato, privata di diversi titolari, non ha dato il massimo come in altre gare.

Il Cagliari ha un maledetto bisogno di punti, a cantare è infatti la classifica: un punto dalla zona rossa e la panchina che traballa. Domenica il match al Marassi aprirà o chiuderà le porte dell’Inferno ai sardi o ai liguri? Di Francesco ancora ci crede, ancora ci spera, chiede punti ai suoi ragazzi, ma le voci su una sua possibile sostituzione in caso di sconfitta contro il Genoa si fanno sempre più insistenti. Ieri, il suo nervosismo a bordo campo era tangibile e nonostante intraveda un’idea di squadra rabbia e confusione sono sentimenti che si sono insidiati nel suo modus operandi: bastano due lanci lunghi per creare un blackout nell’apparato difensivo.

È anche vero che il calcio mercato, ancora in corso, prima Nainggolan e poi Duncan, sta andando a favore dell’allenatore pescarese, con in tasta un biennale da sei milioni che indubbiamente pesa sul bilancio di via Mameli, per questo un improvviso cambio di gestione potrebbe essere azzardato sia per le casse che per gli equilibri.

Il Cagliari subisce (36 reti in diciotto turni, in media 2 a partita) e persevera nei suoi errori: manca un terzino destro e manca da settimane, anni. I rossoblù hanno in ogni match difficoltà a coprire la zona destra della propria difesa: l’arrivo di Arturo Calabresi, terzo rinforzo invernale, riuscirà a risanare questa falla? Senza dimenticare la necessità di trovare un regista, fondamentale per la risalita.

Non di pancia, ma con la testa e con il cuore si può vedere la luce in fondo al tunnel: questa squadra ha bisogno di carattere e personalità, ha bisogno di ritrovare sé stessa e di fare il gioco di squadra, meno egoismo in campo e più condivisione possono essere un primo passo. Ma il Cagliari ha bisogno anche di ritrovare anima e spirito e per questi basta solo voltarsi verso i distinti e leggere: “una squadra, un popolo, una terra”.

 

 

 

 

 

 

 

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