Site icon cagliari.vistanet.it

Bono: il Vice sindaco vieta ancora le messe in presenza per covid, il Parroco impugna anche questa ordinanza

Era già accaduto il 29 dicembre, il Comune di Bono aveva vietato, per troppi positivi al covid, tutte le cerimonie in presenza, il Parroco aveva impugnato l’ordinanza e il Prefetto di Sassari l’aveva annullata perché firmata dal vice sindaco, ma i positivi aumentano ancora e l’ordinanza ricompare.

Ci sono troppi contagi, e come si legge nell’ordinanza del 5 gennaio: “Il numero comunicato ATS è nettamente inferiore rispetto alle segnalazioni pervenuteci dai diretti interessati, per i quali codesto Comune ha attivato la differenziata COVID-19, che fa supporre un dato relativo a circa 300 positivi”. A firmare anche questa seconda ordinanza è il vice sindaco di Bono, Nicola Spanu, visto che il Primo cittadino, Elio Mulas, non è disponibile per motivi di salute. Naturalmente non è solo rivolto alla chiesa il divieto, l’ordinanza prevede una sorta di lockdown locale, anche molto severo.

Tra le varie misure, oltre alla sospensione di tutte le cerimonie civili e religiose in presenza di fedeli, compresi i funerali, anche se il rito funebre dovrà essere celebrato direttamente al cimitero alla presenza dei soli stretti familiari (fino ad un massimo di 15 persone), sono previste anche: “La sospensione dell’attività didattica in presenza presso le scuole di tutti gli ordini e gradi presenti sul territorio comunale, la chiusura, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, dei mercati ed il divieto della vendita ambulante; La chiusura al pubblico del cimitero comunale e degli impianti sportivi; La sospensione di tutte le cerimonie civili e religiose in presenza di fedeli, compresi i funerali. Il rito funebre dovrà dunque essere celebrato direttamente al cimitero alla presenza dei soli stretti familiari (fino ad un massimo di 15 persone); La possibilità di svolgere individualmente attività motoria e/o sportiva all’aperto e in forma individuale nelle immediate vicinanze della propria residenza “.

Tuttavia il Parroco non ci sta e come per la prima ordinanza emessa il 29 dicembre, la impugna dando mandato all’avvocato Ivano Lai che su Facebook scrive: “Comunico di aver ricevuto dal Parroco di Bono il mandato di procedere all’immediata impugnazione davanti alla competente giurisdizione dell’ordinanza del Sindaco del Comune di Bono n. 1 del 5 gennaio 2021. Tale provvedimento è, infatti, lesivo dei principi costituzionali in materia di libertà religiosa e di esercizio del diritto di culto e risulta adottato nonostante sia già intervenuto l’annullamento di precedente e analoga ordinanza da parte del Prefetto della Provincia di Sassari per contrasto con le disposizioni legislative dello Stato”.

La vicenda che assume i contorni di una battaglia tra Sindaco e Parroco alla Don Camillo e Peppone, fa riflettere. Ha la precedenza la salute pubblica o il diritto di culto? E voi cosa ne pensate?

Exit mobile version