Site icon cagliari.vistanet.it

Cagliari, ultime ore prima di un Natale in pandemia: “Quest’anno difficile anche andare da mia madre”

cagliari-natale-2020

A Cagliari, ultime ore prima di un Natale “particolare”. La Sardegna, così come l’Italia e l’Europa, vive l’epoca di pandemia da Covid-19 e il virus allora non può che influenzare le nostre più radicate abitudini.

Eppure, anche in questo tribolato 2020, non è mancata la corsa al regalo. Nonostante le enormi difficoltà di vedere amici e parenti, anche quelli più intimi, visto l’ultimo decreto legge, da parte dei cagliaritani c’è comunque la volontà di non far mancare un presente ai propri cari.

E allora, questa mattina, nelle vie dello shopping cagliaritano, in primis Garibaldi e Manno, è stato un continuo via vai di persone e pacchetti. Tutti alla caccia del regalo contro il tempo: da giovedì 24 dicembre, infatti, la gran serrata.

Alla chiusura di questo primo ventennio del III millennio, i gusti dei regali confermano una tendenza ormai avanti nel tempo. La tecnologia è sempre tra le prime scelte, insieme ai vestiti e libri. I prodotti per la casa, inoltre, si confermano la scelta più azzeccata per chi vuole fare un regalo bello e utile a qualcuno.

Ma questo Natale 2020, indubbiamente, sarà ricordato come quello all’insegna del Covid e delle notevole limitazioni e restrizioni, soprattutto negli spostamenti intercomunali. Vietati infatti i “pranzoni” in grande compagnia, ma consentite le visite a piccoli gruppi. E i cagliaritani, qua e là per la città, sembrano essere prepararsi a un Natale di sobrietà, stando attenti a non creare possibili assembramenti pericolosi. “Quest’anno è andato così – commenta Luca Marini, commerciante del Mercato di San Benedetto – stiamo a casa, insieme ai ragazzi. Mia madre abita a Selargius: quest’anno è più difficile andare a farle visita, dato che non possiamo essere in troppi”.

Certo, è vero che sono consentite le visite ai familiari, non oltre le 22 e muniti di autocertificazione, per un massimo di due persone estranee al nucleo familiare. “Nonostante tutto quello che sta succedendo, mio figlio riesce a venire a pranzo, il 25. Si fa l’autocertificazione – il commento della signora Vincenzina Piras, 82enne, ma intenta a fare la spesa natalizia – il 24 andrò a messa. Vicino casa, ovviamente.

Sondando un po’ il terreno, sembra che quest’anno i cagliaritani siano propensi a una maggiore attenzione, comunque. Di sicuro, quelle rimpatriate fra zii e cugini quasi quasi “sconosciuti” sono da dimenticare. “Io sono un medico nuorese specializzando e lavoro al Brotzu: insomma conosco la situazione ospedaliera odierna”, il commento della dottoressa L.D. “Anche questo Natale rientro dai miei, ma rigorosamente ‘tamponata’, per la loro sicurezza”.

E se è vero che gli anziani e i più maturi sono anche quelli più coscienziosi, è altrettanto vero che molti giovani cagliaritani sembrano essere prudenti. “Pazienza, quest’anno si sta a casa con pochissimi – il commento di Mattia Melas, 28enne – i miei sono Decimoputzu, andremo con l’autocertificazione. Ma almeno si sta insieme”.

 

 

 

Exit mobile version