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Covid in Sardegna. Dai gruppi di minoranza in Regione: “Chiediamo una commissione di inchiesta. Sui numeri non c’è trasparenza”

A Cagliari la conferenza dei gruppi di minoranza in Regione, direttamente dell’esterno di via Cavour, sulla situazione relativa all’emergenza Covid in Sardegna. “Situazione critica”, le parole dei capi gruppo, che denunciano come “il territorio è sguarnita, i numeri non comunicati non coincidono con quelli che ci dicono i medici”. “Siamo indietro sui posti letto e  numero di tamponi – le parole di Michele Ciusa del Movimento Cinque Stelle  – ne avevano previsto 10 000 e ne sono fatti poco più di 3000”.

 

La minoranza, dunque, pronta a chiedere una commissione di inchiesta “per far luce su alcuni aspetti relativi alla gestione dell’emergenza”. A parere di tutti i rappresentanti dei gruppi politici di minoranza, “c’è mancanza di trasparenza su gestione tamponi e nomine. Così come sul tema dei posti letto effettivamente disponibili in Sardegna”. Opacità anche sui numeri comunicati. “I medici ci parlano di realtà diverse”.

 

Dito puntato anche contro la gestione dei locali. “Tra i comuni la gestione è stata fallimentare. Eppure, la seconda ondata era prevista. Invece sono rimasti immobili e per di più hanno pensato a smembrare gli ospedali”.

 

Conferenza che, inevitabilmente, tocca anche il caso di Report, relativo alla riapertura delle discoteche in Sardegna, ad agosto. “Il parere del Cts risulta sentito e poi acquisito. Ma alla richiesta di accesso agli atti non ci viene data risposta”.

“Solinas era consapevole del rialzo dei contagi? – parole di Massimo Zedda e di altri rappresentanti della minoranza regionale – perché allora non pubblica gli atti? Si gioca sulla pelle dei sardi”.

“Non si strumentalizzi la data dell’11 agosto – rincara Desirè Manca del Movimento Cinque Stelle – il disastro inizia dapprima, da marzo,. Ma se non c’è niente da nascondere, si mettano subito a disposizione i dati del Cts”.

 

 

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