A fornire i dati è l’assessore alla Sanità regionale Mario Nieddu e lo ha fatto questo pomeriggio durante la discussione della mozione presentata dall’opposizione sulla gestione dell’emergenza coronavirus in questa seconda fase.

In Sardegna dunque per i pazienti Covid ci sono sono 255 posti letto in totale: 198 sono occupati (172 in degenza ordinaria e 26 in terapia intensiva); ne restano a disposizione rispettivamente 43 e 14. L’assessore ha poi citato l’attuale indice di ricoverati con sintomi sul totale dei positivi: “La Sardegna si attesta al 5,65%, uno dei migliori a livello nazionale”, ha sottolineato.

Nieddu ha spiegato che la Regione fa riferimento al piano di contenimento varato dall’Esecutivo che prevede l’attivazione al bisogno fino a un massimo di 402 posti letto. Per quanto riguarda le Usca – Unità speciali di continuità assistenziale – quelle operative sono 17 e altre due sono in fase di attivazione. Nieddu ha riconosciuto che su questo fronte esistono criticità: “Ci scontriamo costantemente con la carenza di medici disponibili a ricoprire il ruolo di assistere i pazienti sintomatici a domicilio”, ha chiarito in Aula.

«Un lockdown a Natale? È nell’ordine delle cose» la frase che sta facendo molto discutere sul web l’ha pronunciata il noto virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti.

«Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus – ha detto ai microfoni di RaiNews24 -. Più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno».

Il lockdown durante le vacanze di Natale «potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus, e aumentare il contact tracing» ha concluso il virologo.