Pedopornografia online e istigazione a pratiche di pedofilia: perquisizioni e sequestri in varie città del territorio nazionale nell’ambito di una vasta e complessa operazione contro la pedopornografia su internet condotta dalla Polizia di Stato. Venti le persone indagate, di cui tre arrestate in flagranza dalla Polizia. Identificate anche tre vittime.

L’attività sotto copertura è stata lunga e complessa: le investigazioni compiute dalla Polizia Postale di Catania, sotto la direzione della Procura Distrettuale di Catania ed in cooperazione con il Centro Nazionale di Contrasto Pedopornografia On line, sono scaturite da un monitoraggio del web e dal successivo rinvenimento di un sito, ospitato su server di un Paese estero, contenete immagini di pornografia minorile e commenti che istigavano esplicitamente alla commissione di atti sessuali in danno di minori, pubblicati da centinaia di utenti del tutto anonimi che si scambiavano foto e video di natura pedopornografica, catalogati in base a criteri di età, sesso ed etnia, con raccapriccianti abusi di minori, anche neonati, vittime di pratiche di sadismo. In diverse occasioni, si condividevano racconti di loro presunte esperienze sessuali con minorenni.

In questo giro criminale si sono infiltrati i poliziotti che hanno operato, per oltre un anno e in ore notturne, fingendosi pedofili. Ciò ha consentito agli investigatori, quasi come in una “partita a scacchi” con gli interlocutori (da qui il nome dell’operazione “Scacco Matto”), di riuscire a identificarli, nonostante l’utilizzo dei sistemi di anonimizzazione e gli atteggiamenti fortemente diffidenti e sospettosi.

Le città interessate dall’operazione sono state Bolzano, Brescia, Catania, Chieti, Como, Lecco, Milano, Napoli, Parma, Pisa, Roma, Savona, Sassari, Torino, Treviso e Varese. In queste città hanno operato i poliziotti dei vari Compartimenti e delle rispettive Sezioni della Polizia Postale.

Il dpcm tuttora in vigore è prossimo alla scadenza: ecco le misure al vaglio del Governo per cercare di frenare l’enorme ondata di contagi che preoccupa il Paese. Il nuovo Dpcm scatterà dal 15 ottobre, giorno della scadenza dell’ultimo decreto.

No alle feste – Stop ai party privati con più di 10 persone e cerimonie di nozze consentite solo tra pochi intimi. La movida estiva infatti è stata al centro di un forte dibattito politico, poiché accusata di essere una delle cause principali del numero crescente di nuovi positivi.

No all’alcol dopo le 22 – Vietate le soste davanti ai locali dopo l’orario di chiusura che verrà anticipato. Stop alcolici quindi dopo le 22 per evitare assembramenti. Potrà rimanere solo i clienti seduti al tavolo. Inoltre non si potrà stare in piedi nelle piazze, soprattutto la sera.

Smart working – Il governo punterà probabilmente su questa misura per la volontà di snellire le presenze negli uffici, per evitare assembramenti dopo i molti focolai sviluppatisi in ambienti di lavoro ed evitare la ressa nei trasporti pubblici, alleggerendo la capienza delle corse del 50%.

Lockdown localizzati – Come prospettiva estrema è possibile che si scelga la via di chiusure localizzate.