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Vertenza Aras: 250 lavoratori a casa dal 31 dicembre. La disperazione dei dipendenti

sit-in lavoratori aras villa devoto

Sit-in dei dipendenti Aras a Villa Devoto (foto di Michela Girardi)

Il tempo sta scadendo: il 31 dicembre i 250 dipendenti dell’Aras (Associazione regionale allevatori della Sardegna) saranno tutti licenziati. Più di cento giorni di presidio e sciopero ad oltranza dal 23 settembre, per chiedere soluzioni che scongiurino questo scenario. Mercoledì ci sono stati due nuovi sit-in di protesta, uno in Consiglio regionale e l’altro davanti a Villa Devoto.

Una di queste soluzioni è l’applicazione della legge 47 del 2018 che prevede che vengano assorbiti nell’Agenzia Laore.  «È paradossale che una delle poche aziende a cui non mancano il lavoro e le risorse economiche, sia in regime di licenziamento – dice Lucia Sanna, veterinaria Aras in liquidazione – In tutti questi anni la politica non ha fatto nulla per evitare quello che sta per succedere. Per poter avere la legge 27 del 2018 sono state chieste delle deroghe al Ministero, che sono state accettate. Il nostro ingresso in Laore comporterebbe anche un risparmio per l’agenzia. I posti che dovremmo occupare noi in Laore non verrebbero occupati da nessun altro. Non capiamo perché non si riesca a risolvere questa vertenza. Le soluzioni ci sono».

I lavoratori chiedono il via libera ai concorsi che la Regione ha peraltro già indetto per 225 posti e un nuovo bando per altri 25.  «Senza alcuna soluzione verranno buttati al vento 38 anni di professionalità», conclude la veterinaria.  Attorno ad Aras ruota un comparto di circa diecimila aziende. Il Laboratorio analisi di Oristano, dal quale i liquidatori dovrebbero svuotare tutto il mobilio,  è un’eccellenza nell’analisi del latte e dunque vitale per il comparto caseario. Martedì è arrivata una doccia fredda per i dipendenti: i commissari liquidatori hanno escluso la proroga della convenzione di Aras con Laore, durante un incontro con i sindacati.

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