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Ritorno a scuola, rabbia e incertezza fra i prof cagliaritani

Il ritorno in classe agita di ora in ora presidi e docenti sardi. Nel mirino lo screening sanitario degli insegnanti in vista della ripresa delle lezioni e il piano trasporti anti Covid ancora da elaborare. Sul primo punto cresce la rabbia dei prof che non riescono a sottoporsi ai test sierologici per la rivolta dei medici di base e per la mancata predisposizione di un piano alternativo. L’Ats ha messo a punto delle e-mail dedicate per ciascuna Asl a cui i docenti possono rivolgersi chiedendo l’appuntamento per l’effettuazione dello screening in caso di indisponibilità del proprio medico. L’esame verrà eseguito negli ambulatori di Igiene pubblica (ANSA).

 

 

Come riportato dall’Ansa, emblematica è la lettera di un insegnante di diritto del Pertini, Roberto Copparoni, presidente dell’associazione Amici di Sardegna, inviata anche alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. «Da giorni – spiega – stiamo cercando di sottoporci al test Covid ma non riusciamo a farlo perché c’è confusione e mancano dei riferimenti certi». Di qui la proposta: fare effettuare lo screening dal medico direttamente a scuola.

 

 

Sulla questione trasporti, l’associazione presidi è molto preoccupata per i collegamenti casa-scuola. E anche gli studenti cominciano a manifestare i loro dubbi. La circolare emanata dal preside del liceo classico Siotto Aldo Pillittu è abbastanza chiara: sospensione delle attività di recupero in esecuzione dei piani di apprendimento individualizzati (ANSA).

 

 

Anche altre scuole non hanno dato il via ai corsi di recupero. Soprattutto quelle con un’alta percentuale di pendolari. Il tema trasporti è stato sottoposto più volte all’attenzione del tavolo regionale della scuola. Ma ancora non c’è un piano di intervento preciso: si aspetta che il Governo traduca in direttive l’accordo trovato con le Regioni sui coefficienti di riempimento dei mezzi pubblici.

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