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Quartu: fermati due autori dell’aggressione con katana e altre armi sul lungomare Poetto

Nel corso della nottata del 2 agosto gli agenti delle Volanti del Commissariato Quartu Sant’Elena e dell’U.P.G.S.P. della Questura di Cagliari sono intervenuti in viale Lungomare del Golfo, a seguito di una violenta aggressione avvenuta vicino a una paninoteca ambulante, da parte di un folto gruppo di persone di origine nordafricana e nella quale erano rimasti vittime alcuni giovani ragazzi.

I poliziotti intervenuti hanno identificato questi ultimi, tutti 20enni, i quali avevano riportato varie ferite causate da corpi contundenti e da armi da taglio; mentre gli aggressori, vedendo le pattuglie, erano scappati dopo aver nascosto alcune delle armi utilizzate durante la feroce aggressione, che sono state poi trovate dai poliziotti delle Volanti all’interno di un camper parcheggiato vicino alla rivendita di panini e appartenente al titolare stesso, un cittadino marocchino da lungo tempo residente a Cagliari.

Durante la perquisizione sono stati rinvenuti una katana lunga 92 cm e un frustino, in gergo denominato “zirogna”, strumenti utilizzati dagli aggressori. Le successive attività d’indagine svolte dall’Ufficio Investigativo del Commissariato hanno consentito di ricostruire i fatti, sono state acquisite le denunce di 5 ragazzi, vittime della gravissima aggressione, oltre che alcune testimonianze, grazie alle quali sono stati identificati e deferiti all’Autorità Giudiziaria due dei magrebini autori delle violenze.

In particolare, dagli accertamenti compiuti, è emerso che due del gruppo di ragazzi, provenienti dalla provincia, al termine di una serata in discoteca sono stati avvicinati da due magrebini che li avevano accusati di aver rivolto delle attenzioni alla ragazza di uno di loro, banconiera nella paninoteca. Gli stessi magrebini, dopo aver sfilato più volte la mascherina dal volto dei ragazzi, spalleggiati da altri connazionali ancora in fase di identificazione, sono passati immediatamente alle vie di fatto, prelevando una katana, un frustino ed una mazza da hockey dal camper di cui avevano la disponibilità.

Con queste armi si sono scagliati con inaudita violenza contro il gruppo di ragazzi, procurando a tutti loro diverse ferite lacero contuse. Un altro ragazzo, presente sul posto, accortosi del grave ed imminente pericolo, aveva cercato di dissuadere i nordafricani, non riuscendo nell’intento e rimanendo poi coinvolto riportando una profonda ferita al volto.

Le giovani vittime, dopo l’aggressione si sono rivolti al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate feriti guaribili in 15 giorni, dovute a contusioni determinate da corpi contundenti e tagli riconducibili a strumenti da taglio, presumibilmente la katana, oppure a bottiglie di vetro appositamente rotte per renderle ancor più offensive. La ferocia dell’aggressione è stata accertata anche dall’entità delle diverse ferite riportate, all’altezza del capo o altre parti vitali, con evidenti e pericolose gravi ripercussioni nei loro confronti.

Le indagini favorite da una capillare conoscenza del territorio da parte degli investigatori del Commissariato di Quartu Sant’Elena hanno condotto all’immediata identificazione di due degli autori dell’aggressione, coloro che fin dal principio avevano provocato e affrontato faccia a faccia i giovani. Si tratta di Mohamed Zidane Ouana, 20enne algerino, e di Amir Alessandro ben Aissa, 30enne cagliaritano di origini marocchine.

Entrambi i nordafricani, sono stati rintracciati ieri sera i due avevano trovato rifugio in un casolare nelle campagne dell’agro di Sinnai. Quando i polizotti li hanno raggiunti, i due hanno tentato subito la fuga, ma gli agenti li hanno bloccati. Tutta l’attività di indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, che ha supportato costantemente gli operatori del Commissariato nella loro attività di ricostruzione dei fatti.

Considerati i gravi indizi di colpevolezza a loro carico e il concreto pericolo di fuga, Ounas e Ben Aissaa, sono stati sottoposti al provvedimento di fermo per aver provocato lesioni al volto. Agli stessi soggetti sono state contestate le lesioni aggravate in concorso nei confronti, il porto abusivo di armi proprie e di oggetti atti ad offendere.

Anche il proprietario del chiosco dove erano nascoste le armi e gli oggetti utilizzati duranti l’aggressione è stato denunciato per porto abusivo di armi e di oggetti atti ad offendere.
Proseguono le indagini da parte dei poliziotti del Commissariato di Quartu Sant’Elena per l’individuazione degli altri autori della violenta aggressione.

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