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Accadde oggi. 30 giugno 1914: la storia di un temperino che salva un commerciante da tre banditi

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Sono le 11 e trenta del 30 giugno del 1914 quando, nelle campagne di Siniscola, due malviventi aggrediscono Ulisse Gualandi, commerciante toscano.

Subito gli rubano il portafoglio che contiene 100 lire e i documenti. All’arrivo del terzo uomo, la situazione precipita. I tre tentano di sequestrarlo, ma Gualandi non ci sta, sebbene con grande fatica si oppone. Viene colpito più e più volte, non si arrende nemmeno quando gli viene messo un cappio al collo legato, all’estremità, al mulo che l’uomo montava prima della brutale aggressione.

L’animale percorre svariati metri, il commerciante deve alzarsi e camminare per evitare la morte. Dietro, i tre uomini. Trascorre una manciata di minuti poi l’uomo si ricorda di avere un temperino in tasca. Lo tira fuori, tentando in tutti i modi di non farsi scoprire, e taglia la corda.È libero, certo, ma deve correre più veloce che può per scampare ai malviventi. Si getta in un canalone e fa perdere le sue tracce.