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Tortolì, svolta nelle indagini sull’aggressione a Don Pirarba: denunciati zia e nipote

Sono proseguite le attività investigative relative alla rapina dello scorso 7 maggio ai danni del sacerdote ogliastrino Don Vincenzo Pirarba. In particolare si è svolta un’attività di perquisizione domiciliare, disposta dalla Procura di Lanusei, in un’abitazione sita nelle vicinanze della casa del parroco, in cui si riteneva vivesse il giovane che fu visto entrare nella casa del sacerdote quella notte.

L’attività ha consentito di trovare all’interno appartamento, ben nascosti, alcuni oggetti parte del “bottino” della rapina, tra cui un borsello “portaviatico” contenente oggetti sacri e strumenti per la liturgia. Don Pirarba ha riconosciuto quegli oggetti come di sua proprietà.

In tal modo si è stretto il cerchio intorno ad uno degli autori della rapina, il giovane che si sa aver dimorato, il giorno della rapina e in alcuni dei giorni precedenti, nella casa perquisita, per poi allontanarsene il giorno successivo. Il ragazzo è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di rapina aggravata.

La zia del giovane, che gli aveva fornito ospitalità, e nei cui confronti si è svolta la perquisizione domiciliare, è stata invece iscritta nel registro degli indagati per il reato di favoreggiamento personale, perché nei giorni immediatamente successivi al fatto, aveva negato – contro quanto emergeva in modo evidente da altre prove in possesso degli investigatori – che il nipote si trovasse a Tortolì, e presso la sua casa, nel giorno del reato.

Sempre nella giornata di ieri sono stati sentiti, come persone informate sui fatti, alcuni giovani di Tortolì, che si ritengono essere amici dell’autore del grave reato.

Nei giorni scorsi sono state setacciate altre zone del comune ogliastrino – vicine al luogo della rapina – dove si ritiene possano trovarsi ulteriori riscontri e tracce utili all’identificazione dei partecipanti alla rapina ai danni del parroco.

 

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