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“Giù le mani dall’Ogliastra” scrive alla Regione: “Perché la sanità è ancora in lockdown mentre il Paese torna alla normalità?”

Il comitato “Giù le mani dall’Ogliastra” ha inviato una lettera al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità e ai direttori di ATS e ASSL Lanusei, con chiare richieste rispetto alla ripresa delle terapie salvavita, delle visite ambulatoriali e degli screening dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, sospese durante il lockdown.

 

Riportiamo integralmente il testo:

«Cari Presidente, Assessore, Direttore ATS e ASSL, perché la Sanità pubblica è ancora in lockdown mentre il Paese lentamente ritorna alla normalità? Dopo il lungo periodo di lockdown, che ha visto la sospensione delle attività ambulatoriali ed ospedaliere di ricovero non urgenti, è importante che si riprendano gradualmente le visite specialistiche e gli screening dei malati che necessitano di controlli e test.

Tra i pazienti che maggiormente hanno bisogno di riprendere i controlli ci sono i malati oncologici e quelli cardiologici. In questi tre mesi di emergenza, molti malati di cancro, ictus, infarto, angina (solo per citare alcune tra le patologie più frequenti) hanno subito ritardi nelle terapie salva-vita, o perché le hanno loro stessi posticipate, per timore di andare in ospedale e contrarre l’infezione SARS-CoV-2, o a causa di una momentanea riorganizzazione l’emergenza che ha rinviato ogni cura che non fosse estremamente urgente.

È importante per questo motivo che la ATS/ASSL e il nosocomio riorganizzino le riaperture, con nuovi percorsi di sicurezza, cercando di smaltire le liste d’attesa che nel frattempo sono diventate infinitamente lunghe. Le restrizioni dovute alla pandemia hanno evidenziato ancora di più le carenze della sanità pubblica e hanno riportato al centro dell’attenzione le condizioni in cui versa il nostro sistema sanitario regionale.

La pandemia in corso ci ha fatto capire ancora di più, qualora servisse, l’importanza del Servizio sanitario pubblico e la gravità dei tagli lineari applicati in passato. Sono stati chiusi interi reparti ospedalieri, abbiamo perso tantissimi posti letto in dieci anni, pensando che le risorse nella sanità potessero essere sacrificate per ottenere chissà quali risparmi.

Così facendo la salute dei cittadini è stata esposta a seri rischi. L’esperienza che stiamo vivendo in questi giorni difficili rende evidente quanto le politiche del passato fossero sbagliate e pericolose. Possiamo dire, dati Istat alla mano, che le politiche di tagli non sono coincise con una riduzione della spesa pubblica per la sanità in Italia e in Sardegna in particolare, anzi. In diversi anni in cui i posti letto e gli ospedali sono diminuiti sensibilmente, le risorse per il Ssn sono cresciute costantemente. Pertanto, #Giùlemanidall’ogliastra chiede con forza che tale situazione venga al più presto risolta e che ci si avvii con le dovute cautele verso il ritorno alla normalità nella sanità pubblica.

L’ospedale ogliastrino è parte integrante del sistema Ogliastra e non permetteremo a nessuno un suo ulteriore depotenziamento o addirittura chiusura. I problemi che attanagliano il nostro nosocomio ormai si sono cronicizzati e tutte le soluzioni temporanee adottate per far fronte alle varie emergenze sono state inefficaci.

A gran voce chiediamo che si riprendano le attività ambulatoriali ed ospedaliere sospese nel periodo della pandemia, le terapie salvavita, le visite ambulatoriali e gli screening. Sempre con forza ribadiamo la richiesta che il pronto soccorso sia degno di tale nome e che non sia soltanto una stazione dove far partire pazienti per altre destinazioni, che il reparto di ortopedia, da oltre un anno bloccato, abbia nuovamente una sua piena operatività, che il punto nascita non venga messo in discussione e che dia la certezza alle future mamme di poter partorire in tutta la tranquillità possibile e che venga, una volta per tutte, messa la parola fine alla indecente telenovela dell’emodinamica.

Giù le mani dall’Ogliastra non chiede più risposte da chicchessia ma vuole fatti concreti e il rispetto per il popolo ogliastrino che da sempre ha subito ogni tipo di angherie. La salute non ha colori politici e le patologie non si curano a parole! In Ogliastra il diritto alla solidarietà, alla pari dignità e alla salute non vengono applicati. Difendere la sanità’ e la dignità di una popolazione non è un merito, è un dovere civico di tutti. Giù le mani dall’Ogliastra c’è e sarà sempre in prima linea».

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