Duro sfogo sui social del sindaco di Quartu Sant’Elena Stefano Delunas secondo cui sono stati decisamente troppi gli assembramenti di cittadini durante il weekend.
«Ieri era la Giornata della Legalità ed ero nel mio ufficio a lavorare – racconta il primo cittadino quartese -. Ma appena preso la macchina e fatto un giro per vedere la situazione e per capire se si tenevano le distanze e se tutti fossero con la mascherina ho notato la solita anarchia ed i soliti “imbecilli” che bevevano l’aperitivo in qualche bar con i tavolini all’aperto attaccati l’un l’altro, i soliti anziani seduti sulle panchine della solita piazza, anch’essi attaccati l’uno l’altro e molti senza mascherina come se il virus Covid_19 sia sparito dalla circolazione».
«Mentre tutti i sindaci si arrovellano per cercare di capire come organizzarsi per garantire le distanze necessarie nei tratti di spiaggia libera, di come garantire ai ristoratori di mettere i tavolini per strada e come poter svolgere le manifestazioni culturali e musicali in città in tutta sicurezza – attacca Delunas – ecco vanificati in una sola domenica gli sforzi fatti in 2 mesi. Un vero e proprio schiaffo per tutti i cittadini che hanno seguito alle lettera le ordinanze sindacali a tutela della salute pubblica. Il virus non si è volatilizzato come d’incanto, È ancora un serio pericolo per tutti e ci dobbiamo convivere assumendo atteggiamenti responsabili. Se cosi non fosse, da oggi in poi, mi troverò costretto ad ordinare la chiusura di qualche bar e di interdire l’uso di intere piazze della città».
Con il lockdown per i campeggi isolani perdite per 100 milioni di euro
«Ripartiamo subito come Isola Covid-free, offrendo enormi spazi, aria sana, prodotti genuini e una vacanza a impatto zero, come solo la Sardegna può fare. Questo oggi è il miglior biglietto da visita per i turisti. Ma facciamolo subito – afferma il presidente di Faita Sardegna Nicola Napolitano -nIl turismo open air è ad un bivio, il Covid al momento ha compromesso la prima parte della stagione, con perdite del 100%. Saremo fortunati se riusciremo a salvare il 20% del fatturato».
Sono stimate in 100 milioni di euro, il 45% del fatturato dell’intera stagione, le perdite subite dei campeggi sardi a causa del Covid, dovute alle mancate presenze in questi primi mesi e all’annullamento delle prenotazioni. La speranza è che si salvi almeno il 20% del fatturato stagionale, circa 45milioni.
Sono i dati drammatici che arrivano dal turismo open air, la prima forza del settore extra-alberghiero, la seconda in assoluto per posti letto in Sardegna dopo gli alberghi, con 54mila, e lo fa per bocca della FederCamping Sardegna (Faita) che lo scorso anno ha registrato 2,6milioni di presenze per un fatturato intorno ai 225milioni.
«Ripartiamo subito come Isola Covid-free, offrendo enormi spazi, aria sana, prodotti genuini e una vacanza a impatto zero, come solo la Sardegna può fare. Questo oggi è il miglior biglietto da visita per i turisti. Ma facciamolo subito – afferma il presidente di Faita Sardegna Nicola Napolitano -nIl turismo open air è ad un bivio, il Covid al momento ha compromesso la prima parte della stagione, con perdite del 100%. Saremo fortunati se riusciremo a salvare il 20% del fatturato».
Oltre alla perdita dei primi due mesi e mezzo di stagione (anche giugno ormai è compromesso), sono state annullate anche l’80% delle prenotazioni arrivate tra fine gennaio e febbraio (che rappresentano circa il 70% delle prenotazioni stagionali).
Per Faita «la tutela della salute è un diritto individuale irrinunciabile, sancito dalla Costituzione. I turisti stessi vogliono trascorrere le vacanze in tranquillità per questo lo Stato deve rendere accessibile a tutti il test (tampone). È l’affermazione del principio di giustizia della salute, ed è il modo migliore anche per dare una chance alla tenuta del turismo. Quello del passaporto è una scelta politica rischiosa ma è un nostro dovere morale sostenerla».
La sicurezza dei turisti rappresenta la più forte arma di marketing e promozione di un territorio. «Chi porterebbe i propri figli a vivere una vacanza a rischio? – è l’interrogativo retorico della Faita – Non possiamo giocare alla roulette russa: la probabilità che uno autocertifichi in buona fede l’essere sano è alta con la conseguenza di compromettere non solo l’intera stagione ma le aziende stesse».
«Il turismo – sottolinea Nicola Napolitano – deve pretendere questa sicurezza, perché è ciò che ci chiedono per prima i turisti. Noi offriamo vacanze, e queste devono potersi realizzare senza tensione, sospetto o diffidenza del prossimo».
Le attività turistiche sono stagionali per questo i tempi sono fondamentali diversi e molto più veloci da quelli della politica.
«L’appello che rivolgiamo al presidente Solinas – dice a nome della Faita Nicola Napolitano – è di non indugiare oltre su una decisione che sostenga il processo di garanzia della salute, contribuendo alla spesa di certificazione sia per i sardi che per i nostri ospiti e definendo anche i regolamenti e le direttrici di comportamento e condotta che le nostre aziende devono seguire a tutela anche della sostenibilità economica delle stesse. Dall’altro prepari un piano trasporti che sappia reggere la domanda di Sardegna, a prezzi accettabili e in condizioni di sicurezza, consentendoci di rassicurare e di operare nei mercati entro breve tempo per provare a salvare la stagione. Come associazione diamo la disponibilità a collaborare, per quanto ci compete, alla definizione delle regole che investono le nostre responsabilità».
I 93 campeggi sardi sono la migliore offerta turistica che la Sardegna possa offrire al turista in tempo di Covid, con spazi ampi e all’aperto e in stretta connessione con un turismo rurale di conoscenza del territorio e dei suoi prodotti a km0. Per sua natura i campeggi rispettano il distanziamento sociale: la densità abitativa in queste strutture è infatti di 100 metri quadri a ospite.
CAMPEGGI IN SARDEGNA
CAMPEGGI
93 strutture. 54mila posti letto: prima forza del settore extra-alberghiero; la seconda in assoluto dopo gli alberghi
PRESENZE REGISTRATE NEL 2019
2,6milioni
FATTURATO 2019
Circa 225milioni di euro
STIMA PERDITE 2020, AD OGGI
100 milioni di euro: date da mancate presenze + annullamento prenotazioni
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