Morte di Davide Astori: secondo quanto riportato dal “Corriere Fiorentino” sono state archiviate le accuse per il professor Francesco Stagno, responsabile dell’Istituto di Medicina dello sport di Cagliari. Qui il calciatore giocò tra il 2008 e il 2014 e morì a causa di una cardiomiopatia aritmogena diventricolare, una patologia cardiaca che, se riscontrata, avrebbe messo fine alla sua carriera agonistica.

Secondo l’accusa della Procura di Firenze, la morte dell’ex difensore della Fiorentina fu causata dalla mancata diagnosi della patologia ma non c’erano esami che ne avrebbero evidenziato i sintomi. Secondo Angela Fantechi, gip del Tribunale di Firenze, il professor Stagno prescrisse ad Astori l’esame da sforzo, ma non fu lui a firmare il referto bensì un altro medico. Per la morte del capitano della Fiorentina rimane sotto accusa per omicidio colposo Giorgio Galanti, ex direttore di medicina dello sport di Careggi, che rilasciò il certificato agonistico nel 2016 e nel 2017.

Per Stagno dunque le accuse sono state archiviate. Angelo Antonio Pezzuti, gup del tribunale di Firenze, ha inoltre disposto una perizia per stabilire le cause della morte di Astori, affidandosi ad un cardiologo e ad un medico legale, entrambi di Torino. La discussione della perizia è fissata per l’1 ottobre 2020, data dell’udienza.

Sono passati due anni dalla tragica scomparsa di Davide Astori, indimenticato difensore di Cagliari, Roma, Fiorentina e Nazionale italiana. 

Davide si è spento il 4 marzo 2018 a soli 31 anni nella sua stanza d’albergo a Udine. In quel momento si trovava in ritiro prima della sfida di Serie A tra Udinese e Fiorentina.

Era capitano della Fiorentina e giocatore in pianta stabile della Nazionale. Nel Cagliari ha trascorso ben sei stagioni. Entrambe le maglie numero 13 di Cagliari e Fiorentina sono state ritirate subito dopo la sua tragica scomparsa. Diverse sono state le iniziative congiunte delle due società in ricordo di Astori. Su tutte la costruzione di un impianto sportivo recante il suo nome a Betlemme, in Palestina. Un’iniziativa benefica all’insegna dei più alti valori dello sport, quelli che Davide aveva sempre onorato sui campi da gioco.