Site icon cagliari.vistanet.it

Bari Sardo, persone in giro in gruppo e senza mascherine: la rabbia del sindaco

Pubblichiamo integralmente il post, affidato ai social, del primo cittadino di Bari Sardo, Ivan Mameli, che, conscio della delicatezza del momento che stiamo vivendo, lamenta una situazione che chiama “vergognosa”: troppe sono le persone che non utilizzano i dispositivi di protezione individuale o che non danno peso alla regola generale – la più importante, del resto – di evitare qualsiasi tipo di assembramento.

Mameli chiede un po’ di responsabilità affinché non si passi dal “tutto aperto” al – ahimè – “tutto chiuso”, nuovamente. Tante sono le attività che stanno soccombendo, uccise da questa chiusura forzata, ma il numero aumenterà qualora si torni a una quarantena totale.

IL POST INTEGRALE:

TANTO SFORZO PER NULLA?

La funzione che sono chiamato a svolgere impone un dialogo continuo con la popolazione, ora più che mai è fondamentale ascoltare le tante situazioni di difficoltà e disagio presenti tra la popolazione.

Sebbene le informazioni che cerco di trasmettere alla Comunità debbano necessariamente mantenere un tono sobrio e istituzionale, penso e credo… che io stia commettendo un grave errore… quello di non farmi capire abbastanza.

Siamo stati tra i primi Comuni in Italia ad imporre l’obbligatorietà dell’uso della mascherina all’interno dei locali aperti al pubblico, lo abbiamo fatto ancora prima che si pronunciasse la stessa Regione Sarda.

Sono state distribuite per 3 – 4 volte mascherine protettive gratuitamente a tutta la popolazione e a tutte le attività presenti sul territorio comunale.

Ci siamo tutti quanti rimboccati le maniche cercando in tutti i modi di attutire il brutto colpo ricevuto che ha prodotto e continuerà a produrre effetti negativi ancora per parecchio tempo.

È inutile dirvi che il colpo più brutto, ad oggi, l’abbiamo incassato dal punto di vista economico e produttivo. La buona sorte ha voluto che, ad oggi, dal punto di vista sanitario restassimo pressoché indenni.

La nostra è un’economia basata ampiamente sul settore turistico e commerciale. Anche gli altri settori economici e produttivi presenti sul nostro territorio come il settore edile e agricolo sono strettamente collegati e interconnessi con i flussi turistici. Questa è la nostra economia principale, esattamente questa!

Abbiamo vissuto anche dei momenti di seria preoccupazione, anche in quel caso l’abbiamo fatto mantenendo fermo il lume della ragione. Un’esperienza preoccupante che ci ha fatto capire, sulla nostra pelle, quanto fosse importante lavorare in prevenzione. Diciamocelo chiaramente… Non riesco ad immaginare cosa sarebbe potuto succedere se al posto di una PERSONA RESPONSABILE avessimo avuto a che fare con una persona irrispettosa di tutto e tutti. Stesso discorso per le persone che, ad un contatto ravvicinato con il virus, hanno responsabilmente utilizzato le mascherine protettive.

Mi sono confrontato con tanti operatori economici, la sofferenza è palpabile, due mesi di chiusura forzata hanno messo a dura prova il bilancio di quasi tutte le attività coinvolte.

Confidando su una proficua collaborazione di tutti e in particolar modo delle attività commerciali coinvolte, quando mi è stata data la possibilità di anticipare l’apertura di alcune attività commerciali, sentendo e acquisendo il parere di tutti i titolari delle stesse e prendendomi le mie responsabilità, ho adottato un’ordinanza di apertura anticipata all’undici di Maggio. Se mi sono assunto questa responsabilità, senza fantasticare su dubbi interpretativi, l’ho fatto perché sto toccando con mano il disagio che stiamo vivendo. Sia chiaro, nessun gesto eroico, come me altri Sindaci hanno preso la stessa decisione, ma rispetto altrettanto chi ha deciso di non adottarla. L’ho fatto perché ritenevo giusto potermi FIDARE della collaborazione di tutti.

Ma pensiamoci bene… Siamo passati da una situazione di TUTTO CHIUSO ad una situazione di TUTTO APERTO. Mi chiedo dove sia stata la gradualità. Ad ogni modo, così è e così abbiamo fatto.

Nella giornata di domenica e di ieri, alcuni della mia stessa maggioranza mi hanno chiesto come mai non avessi fatto una cosa abbastanza usuale, ossia il cosiddetto augurio alla popolazione della FASE 2. La fase della doppia R, ossia RIPRESA e RESPONSABILITA’.

Non l’ho fatto consapevolmente, aspettavo di vedere personalmente come sarebbe stata questa ripresa. Come le persone avrebbero reagito a questo carico di responsabilità, una responsabilità che non va attribuita alle sole attività commerciali, ma che coinvolge tutti indistintamente.
E allora stavolta cercherò di essere meno istituzionale e più diretto!

Quello che ho potuto osservare in soli due giorni è qualcosa di vergognoso!!! Continui assembramenti, mascherine che diventano un optional, altro che aver capito la lezione, qui NON ABBIAMO CAPITO NULLA!!!

Ora immagino che qualcuno invocherà che i vigili debbano fare maggiori controlli e sanzioni, ma di cosa stiamo parlando??? Qualcuno pensa seriamente che la soluzione a questo menefreghismo sia il comportarsi da sceriffi??? Mi dispiace ma non ci siamo, credo che non passerà molto tempo per cui a cascata, Stato, Regione, e Comune debbano riadottare ordinanze restrittive della NOSTRA LIBERTA’, una libertà faticosamente conquistata.

E a quel punto cosa accadrà? Chi andrà a spiegare e chiedere a quelle persone che oggi potevano sperare di rivedere la luce che dovranno chiudere nuovamente la serranda? Sapete che ancora oggi, abbiamo delle strutture ricettive che si domandano quando e se sia sostenibile riaprire la propria attività per la stagione turistica?

Credetemi, non possiamo permetterci il lusso di sbagliare, non ora!!!

Stiamo predisponendo una serie di agevolazioni aggiuntive alle misure statali e regionali che vengano incontro alle attività commerciali presenti sul nostro territorio, tra queste abbiamo la TARI, la TOSAP e i connessi regolamenti, parcheggi a pagamento e altro.
Ma tutto questo sarà inutile se improvvisamente ci trovassimo retrocessi dall’attuale FASE 2 alla dolorosa FASE 1.

Il mio non è il puntare il dito su qualcuno in particolare ma semplicemente invocare e chiedere buonsenso, il lavoro di tanti non può essere vanificato dal poco rispetto di pochi.”

 

Exit mobile version