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L’ATS verifica presunte condotte omissive di medici e pediatri. I consiglieri PD: “Azione ingrata”

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«Siamo venuti a conoscenza di una comunicazione inviata a tutte le ASSL dalla Direzione Generale dell’ATS Sardegna e con la quale si insinua pesantemente che medici pediatri e medici di medicina generale avrebbero omesso prestazioni dovute nei propri ambulatori e a domicilio dei pazienti sia nelle residenze private che in quelle a carattere comunitario come Case famiglia, Comunità alloggio per anziani, Comunità di accoglienza per minori, etc. Riteniamo questa insinuazione a dir poco inopportuna ed esprimiamo piena fiducia nell’operato di questi operatori della sanità che sono presenti capillarmente sul territorio, costituendo un punto di riferimento per le famiglie». I Consiglieri regionale del Partito Democratico si schierano dalla parte di pediatri e medici di medicina generale rispetto all’azione di controllo e verifica, su una presunta condotta omissiva, attivata dalla Direzione Generale dell’ATS Sardegna.

«La verifica interna sarebbe un atto dovuto, promossa a seguito di segnalazioni pervenute all’Ufficio Relazioni con il Pubblico da parte di pazienti insoddisfatti. Riteniamo, ovviamente, che questo attacco sia tutto da dimostrare. I pediatri e medici di medicina generale sono attivi in prima linea nella lotta contro la diffusione del COVID-19, sono ben più che operatori della sanità: sono la prima voce di conforto che il paziente ascolta e dalla quale si fa rassicurare o consigliare.

Più che la presunta scorrettezza di questi medici la quale, ribadiamo, è ancora tutta da dimostrare, verrebbe piuttosto da rilevare il modo in cui la loro Azienda li ha abbandonati a combattere da soli in frontiera, privi di dispositivi di protezione individuale che, nella maggior parte dei casi, essi si sono procurati autonomamente e con risorse proprie, sprovvisti di indicazioni chiare e precise sulle modalità di agire in questa pandemia al fine di tutelare la salute propria e dei pazienti.

Siamo certi del buon operato di pediatri e medici di medicina generale e, laddove si siano verificati casi come quelli segnalati, essi vanno individuati isolatamente e risolti singolarmente, evitando di gettare discredito su intere categorie di professionisti della sanità verso le quali noi esprimiamo la nostra più vicina solidarietà, convinti del valore del loro operare quotidiano».

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