Si chiama “Body Shaming” ed è una forma di bullismo che colpisce l’aspetto fisico delle persone soprattutto attraverso i social. Questa volta la vittima è la giornalista Giovanna Botteri inviata della Rai da Pechino una delle migliori inviate in Italia. Ultimamente è stata oggetto di body shaming da parte degli haters. La trasmissione Striscia la Notizia racconta l’episodio, ma nel farlo scivola in battute fuori luogo visto l’argomento e la mostra in un fotomontaggio dentro una vasca ironizzando sui suoi capelli.
CPO CNOG, Fnsi, Usigrai e Giulia Giornaliste hanno espresso solidarietà alla collega, ma una donna della sua caratura non si fa certo fermare da stupidi commenti e in una lettera invita le colleghe a utilizzare la sua vicenda come occasione di discussione, per un impegno a preparare un mondo migliore per le donne del futuro:
Mi piacerebbe che l’intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste , quelle televisive soprattutto, hanno. O dovrebbero avere secondo non si sa bene chi…
Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo.
Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere.
Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi.
Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio.
E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono.
Perché è l’unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista.
A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo , minimo, come questo.
Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere.
Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano.
Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne
Giovanna Botteri