La ricetta Vistanet di oggi: mustazzolus, dolce tipico del Campidano, buono e semplice da preparare
Appena l’impasto incomincia a presentare le bolle è pronto per essere steso, tagliato e infornato, niente di più semplice, se non avete le formine potete procedere manualmente al taglio.
La ricetta Vistanet di oggi: i mustaccioli (mustazzolus), un dolce tipico del Campidano, buono e semplice da preparare.
Non occorrono uova e latte: sono biscotti morbidissimi a forma romboidale, tipici soprattutto dell’Oristanese. Sono molto semplici da realizzare e Giallo Zafferano qui li propone senza lievito.
Appena l’impasto incomincia a presentare le bolle è pronto per essere steso, tagliato e infornato, niente di più semplice, se non avete le formine potete procedere manualmente al taglio.
Ingredienti
- Per 25 mostaccioli circa
- Ingredienti per il primo impasto:
- 350 gr di farina 00 (o di grano tenero fiore sardo)
- 225 gr di acqua
- (25 gr di pasta madre omessa)
- il succo di 1 limone
- Ingredienti per il secondo impasto:
- 300 gr di farina 00 (o di grano tenero fiore sardo)
- 300 gr di zucchero (di canna per i vegani)
- la scorza grattugiata di 2 limoni
- 1/2 cucchiaino di cannella
- Ingredienti da aggiungere prima della cottura:
- 7 gr di bicarbonato di sodio
- Ingredienti per la glassatura:
- 500g di zucchero (di canna per i vegani)
- 1 bicchiere d’acqua
Il primo giorno:
Versate la farina (la pasta madre se la utilizzerete) e l’acqua e il succo di un limone nell’impastatrice e lavorate fino ad ottenere un impasto liscio e sodo. Sistemate in una ciotola capiente e coprite con un panno umido, una coperta e mettetela la ciotola in un luogo tiepido.
Secondo giorno:
Prelevate l’impasto e aggiungete lo zucchero intervallandolo alla farina. Impastate finché l’impasto non avrà assorbito tutto lo zucchero e la farina. L’impasto deve risultare morbido poi aggiungete la scorza di limone e la cannella, all’inizio è piuttosto duro quasi impossibile da lavorare ma con l’aggiunta dello zucchero si ammorbidisce.
Prelevate l’impasto formate una palla e incidetela a croce poi sistematelo in una ciotola e copritelo con un panno umido e una coperta in luogo tiepido per qualche giorno (prima venivano fatti lievitare per molti più giorni). Controllate l’impasto tutti i giorni spennellandolo con acqua.
Quando l’impasto sarà pronto versate nell’impastatrice o a mano e aggiungete il bicarbonato. Accendete il forno a 180°. Impastate qualche minuto e dividetelo in pezzi di circa 40 gr.
Schiacciateli all’interno delle formine e ribaltateli sulla carta forno, se non avete le formine stendete un po’ l’impasto spolverando con farina, e ritagliateli, l’impasto è leggermente appiccicoso e morbido quindi fate attenzione a quando li prelevate perché rischiano di disfarsi.
Infornate per 20 minuti circa o comunque fino a doratura. Toglieteli dal forno e lasciateli freddare, spolverateli bene per eliminare la farina. Preparate la glassa di zucchero cotto o la glassa classico con albume. Versate lo zucchero e l’acqua in un pentolino. Portate a ebollizione lentamente e lasciate cuocere fino a raggiungere 116°- 118° C, circa 7-8 minuti dopo l’ebollizione. In un altro pentolino mettete dell’acqua e fatela bollire. Quando lo zucchero è pronto spostate il pentolino su un fornello tenuto al minimo e spennellate i dolci in modo da passare avanti e indietro più volte fino a che lo zucchero inizierà ad asciugarsi.
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La ricetta Vistanet di oggi: i pirichittus, dolci tradizionali della gastronomia sarda
I pirichittus sono tipici del Campidano anche se possiamo trovarli in quasi tutta l’Isola ma in diverse versioni. In questa veste, come propone Giallo Zafferano, i pirichittus pieni si presentano con una pasta soda, all'interno il biscotto è pieno ma morbido, poi troviamo la versione in cui l’ interno risulta quasi vuoto, molto più grandi ma la glassa che li ricopre è uguale in tutti e due i casi.
La ricetta Vistanet di oggi: i pirichittus, dolci tradizionali della gastronomia sarda.
I pirichittus sono tipici del Campidano anche se possiamo trovarli in quasi tutta l’Isola ma in diverse versioni. In questa veste, come propone Giallo Zafferano, i pirichittus pieni si presentano con una pasta soda, all’interno il biscotto è pieno ma morbido, poi troviamo la versione in cui l’ interno risulta quasi vuoto, molto più grandi ma la glassa che li ricopre è uguale in tutti e due i casi.
Ingredienti
400 gr circa di farina (se i tuorli sono molto grandi ne basterà 350 gr )
10 tuorli
10 cucchiai di olio di semi
2 cucchiai di zucchero
1 bustina di lievito per dolci
limone grattugiato
600 gr di zucchero semolato
1 bicchiere d’acqua pieno
mezza fiala di acqua di fiori d’ arancio
In una ciotola mettere i tuorli e 2 cucchiai di zucchero e lavorate con una frusta fino ad ottenere una crema morbida. Aggiungere l’olio poco per volta sempre lavorando con la frusta, senza fermarvi, unire la buccia grattugiata del limone. Infine setacciate la farina con il lievito e aggiungerla alle uova sempre poco per volta fino a raggiungere un impasto che potrete maneggiare con le mani. Poi prendete dei pezzetti di pasta e realizzate delle palline grandi circa come una noce e metterle in una teglia ricoperta di carta forno. Infornate in forno già caldo a 180 gradi per 15/20 minuti , devono essere solo leggermente dorati, sfornare e lasciar raffreddare.
Poi si procede alla glassatura. In una padella molto capiente mettete lo zucchero semolato, l’acqua di fiori d’arancio e l’acqua e fatela bollire, lasciate evaporare l’acqua e fate attenzione, dopo un quarto d’ora comincerà ad addensarsi e sul bordo della padella comincerà a formarsi una leggera linea bianca, è lo zucchero che si rapprende, ora facendo molta attenzione a non scottarvi versarvi una goccia della glassa sull’indice e premetela con il pollice, se staccando le dita si formerà un filo di mezzo centimetro circa e quindi sarà bello appiccicoso la glassa è pronta.
Versate i pirichittus dentro la padella pochi per volta e fateli rotolare delicatamente fino a quando non vedrete la glassa farsi bianca, toglierli staccarli l’ uno dall’altro e lasciarli raffreddare completamente.
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