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La leggenda dei Sette Fratelli, i massicci protettori della città di Cagliari

Monti Sette Fratelli

Le cime dei Sette Fratelli svettano nella parte sud-orientale dell’isola, a soltanto poche decine di chilometri dal capoluogo. Si tratta di un complesso montuoso suggestivo, sede di una lussureggiante foresta e meta ambita di escursionisti e scalatori, che deve il suo nome al numero delle alture, sull’origine delle quali ruotano fin dall’alba dei tempi numerose leggende.

Si racconta infatti che a progettare il massiccio fu una mano divina, ispirata dalle sette stelle della costellazione dell’Orsa, affinché anche sulla terra gli uomini potessero ritrovare un altrettanto valido punto di riferimento per i loro pellegrinaggi. Altro racconto prende invece avvio in un tempo ancora più antico, quando ancora non vi sarebbero state neppure le stelle del Grande Carro. E pare che, allora, vivesse una vedova, sola, che si sostentava grazie a una modesta coltivazione di grano. Senza possedere grandi terreni da coltivare la donna poteva contare su un’ampia aia, nella quale conservava i covoni di grano suoi, ma anche quelli dei vicini. Si trattava quindi di sette fratelli, che – pur possedendo estese coltivazioni – potevano far conto soltanto su un’aia decisamente piccola, motivo per cui i compari si scambiavano in amicizia piccoli favori di questo tipo.

Una notte la vedova, dal silenzio del suo letto, udì il rumore di un carro. Spaventata, e impossibilitata dalle tenebre a vedere cosa in realtà stesse succedendo, decise di chiamare i compari, i quali la rassicurarono dicendole che a svegliarla era stato nient’altro che il vento. Lei, rasserenata, si riaddormentò, ma in realtà i sette malvagi fratelli avevano intanto stipato i covoni della  donna in un carro, per poi allontanarsi sfruttando il favore del buio e del forte vento. Intervenne così il Vento stesso, infastidito dall’essere stato chiamato in causa dai truffatori, e con un forte soffio scombinò il malvagio piano.

Il carro venne allora sospinto fino al cielo, cui si fissò formando la costellazione del Grande Carro (Orsa Maggiore), e i covoni andarono invece a definire la via Lattea, mentre sulla terra nasceva un massiccio – quello appunto dei Sette Fratelli – quale rappresentazione terrena della costellazione. Secondo una variante della storia, invece, i fratelli sarebbero ancora lì, pietrificati e condannati a scontare la loro punizione sotto forma di montagne.

 

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