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Coronavirus: controlli a tappeto negli aeroporti sardi, ma nei porti?

Il traghetto Ariadne di Tirrenia

Il traghetto Ariadne di Tirrenia

Ieri sera la Regione Sardegna ha emesso un’ordinanza che prevede il controllo di tutti i passeggeri in arrivo nei porti e aeroporti dell’Isola, da qualsiasi paese arrivino. Mentre stamattina la procedura è partita regolarmente negli aeroporti di Cagliari e Alghero, sebbene l’ordinanza si estendesse ovviamente anche ai porti con traffico passeggeri, la macchina dei controlli non è potuta partire negli scali portuali sardi.

Ad occuparsi dei controlli sanitari legati ai passeggeri normalmente è l’Usmaf, Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera che dipende dal ministero della salute , ma data la situazione, visto che dispone di pochi medici, viene supportato dalla Protezione Civile con le associazioni di volontariato iscritte, i medici e i paramedici. L’emergenza nazionale è coordinata dal capo dipartimento della Protezione Civile, che prende le decisioni con tutti i direttori generali delle regioni ai tavoli tecnici.

«In realtà la Sardegna, come tutte le regioni italiane nelle quali non sono stati registrati casi conclamati di Coronavirus – spiega il Direttore Generale della Protezione Civile della Sardegna- avrebbe dovuto effettuare controlli solo sui passeggeri provenienti da voli internazionali o nazionali dei territori a rischio. Il Governatore Solinas invece ha preferito, vista l’insularità e dunque la possibilità di controllare tutti gli accessi, di estendere i controlli a tutti i passeggeri in arrivo nei porti e negli aeroporti a prescindere dalla provenienza».

Tuttavia il procedimento non è semplice. Occorre un coordinamento prima nazionale e poi regionale «Abbiamo fatto più di 36 videoconferenze in meno di 30 giorni – prosegue Belloi – oggi ne abbiamo fatta una alle 9, una alle 13 e una alle 17. Affrontiamo tutte le criticità a livello nazionale e poi quelle dei singoli territori. Mentre negli aeroporti allestire è più semplice, sia da un punto di vista logistico: gli spazi sono ridotti, il numero di passeggeri di ogni sbarco è decisamente inferiore, sia dal punto di vista burocratico: intorno al porto gravitano diversi soggetti: la Dogana, l’Autorità Portuale, serve quindi una maggiore concertazione».

Anche se se ne sta parlando tanto in questi ultimi giorni, la Protezione Civile era già operativa in aeroporto con il termoscanner, fin dal 5 febbraio, quando sono scattati i controlli sui voli internazionali. La Sardegna è stata la prima insieme a Roma e Milano ad effettuare i controlli sui passeggeri. Molti passeggeri non si sono accorti dei controlli, in quanto il termoscanner, posizionato su un drone, è una videocamera che misura la temperatura corporea delle persone e trasmette le immagini su un monitor: le persone con una temperatura inferiore ai 37.5 gradi appaiono con un alone giallo, se la temperatura è più alta, il colore vira al rosso.

Adesso si lavora per organizzare i controlli dei porti sardi. «Stamattina dopo l’ordinanza di ieri, – aggiunge il Direttore Generale – abbiamo convocato un tavolo tecnico operativo, abbiamo definito le modalità di attuazione dell’ordinanza: un corridoio sanitario abbastanza ampio, dove si effettueranno i controlli con termocamera. I passeggeri che sbarcano dalla nave sono molto più numerosi di quelli di un aereo e il controllo con i termometri laser sarebbe complicato. Mentre è previsto un secondo corridoio per chi sbarca con l’automobile, si chiederà di aprire i finestrini e i passeggeri saranno controllati con i termometri laser uno per uno».

«Qualora si dovessero individuare passeggeri con una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi scatterà la procedura standard. La persona viene accompagnata nell’ambulatorio allestito sul posto, con l’aiuto del medico si compila una scheda prevista dal protocollo Usmaf, se il caso dovesse risultare sospetto, viene allertato il 118 che procederà a trasportare il paziente con tutte le cautele del caso. Al momento – conclude Belloi – non posso dire con esattezza quando l’ordinanza della Regione verrà attuata nei porti, la stessa ordinanza non assegnava una scadenza proprio per la complessità delle procedure, ma di sicuro cominceranno in tempi brevissimi».

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