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Allarme di Legambiente: il “Piano Casa” minaccia il paesaggio e le coste

«La Giunta Regionale si manifesta priva di altri orizzonti programmatici – scrive l’associazione ambientalista – che non siano l’utilizzo dei risparmi privati in un sistema economicamente morto e sepolto di “incrementi volumetrici” destinati a svalutarsi, anziché investire sulla valorizzazione del paesaggio e – in edilizia – su recuperi qualificati di beni che mantengano il loro valore nel tempo producendo, come affermano tutti gli esperti, turismo e quindi economia, tutti fattori necessari per dare una prospettiva alle nuove generazioni».

Il DDL proposto dall’Assessore Regionale all’Urbanistica Quirico Sanna, e presentato dalla Giunta Regionale nello scorso dicembre 2019, per la cui discussione in Aula si deve aspettare l’approvazione della finanziaria 2020, dopo il 31 marzo si prefigge di incentivare e migliorare la qualità architettonica e la sicurezza strutturale del patrimonio edilizio esistente, ma secondo Legambiente, il contenuto delle disposizioni contraddice palesemente questa premessa.

«Nel testo compaiono la riduzione del valore paesaggistico delle aree interne, edificazioni a pioggia nelle zone rurali e naturali (anche di pregio)- proseguono gli ambientalisti- incrementi volumetrici (anche nella fascia costiera) con cessione dei crediti e persino riapertura delle lottizzazioni convenzionate in zone F, l’utilizzo edilizio residenziale di seminterrati e pilotis, la permanenza in spiaggia di strutture per la balneazione durante tutto l’anno (anche se alterano la bellezza dei luoghi). Il risultato dell’applicazione di tali misure sarebbe il progressivo degrado paesaggistico ambientale del territorio, l’incremento della pericolosità idrogeologica, la perdita di valore (anche turistico) del territorio costiero ed interno».

«Per queste ragioni Legambiente- conclude l’associazione ambientalista- ritiene che il DDL in questione sia assolutamente inadeguato nel metodo, poiché si propone come ennesima misura tampone nelle more di una futuribile nuova legge urbanistica, e soprattutto nel merito, in quanto la sua applicazione determinerebbe una pericolosa inversione di tendenza nella complessiva strategia di salvaguardia territoriale e ambientale, inaugurata e disegnata dal Piano Paesaggistico Regionale del 2006, certamente coerente con gli attuali orientamenti di tutela nazionali, comunitari ed internazionali».

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