«Le temperature sopra la media stagionali stanno mandando in tilt la natura – scrive Coldiretti in un comunicato – con un risveglio anticipato delle fioriture che potrebbe essere ulteriormente accelerato nei prossimi giorni quando sono previste ancora temperature primaverili». Il 2019 è stato l’anno più caldo in Italia, il quarto anno più caldo dal 1800, e il mese di gennaio del nuovo anno sembra confermare questa tendenza, che insieme alla scarsa piovosità desta grande preoccupazione. Una falsa primavera in uno dei periodi che dovrebbe essere fra i più freddi dell’anno ha ingannato le coltivazioni favorendo un risveglio e una fioritura che potrebbe esporle nelle prossime settimane. Ma se successivamente dovessero verificarsi delle gelate i danni per l’agricoltura sarebbero incalcolabili.
Inoltre, le alte temperature – continua la Coldiretti – stanno favorendo la sopravvivenza degli insetti alieni arrivati in Italia dall’estero, proprio con il surriscaldamento del clima. «I cambiamenti climatici stanno stravolgendo i ritmi della natura – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Se prima queste annate anomale erano rare adesso sono frequenti: stagioni stravolte, calamità estreme o con lunghe siccità oppure lunghi periodi di piogge spesso sotto forma di bombe d’acqua. Stravolgimenti che stanno mandando in tilt anche le imprese agricole i primi a pagarne le conseguenze e spesso incapaci di potervi porre rimedio o di prevenirle, vista l’aleatorietà del clima. Le conseguenze sono pagate a caro prezzo alcune volte con la perdita di intere annate spesso con conseguenze anche pluriennali, come per esempio, purtroppo non l’unico, le gelate di aprile del 2017 che hanno causato danni ingenti soprattutto alla viticoltura. Cosi come la siccità del 2017 o le persistenti e violente piogge del 2018. Ma i cambiamenti climatici sono terreno fertile anche per il diffondersi di insetti alieni spesso letali per i raccolti. Per questo è fondamentale sburocratizzare e semplificare i modi e i tempi delle assicurazioni sulle colture che in qualche modo tutelano l’azienda o ne attutiscono il danno».
«Le alte temperature sopra la media di gennaio potrebbero essere pagate a caro prezzo dal mondo agricolo – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Da una stima della Coldiretti nazionale le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali. Ribadiamo sino alla noia la necessità del forum permanente sui cambiamenti climatici, per accelerare la sperimentazione di una agricoltura più adatta al nuovo clima».
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