Le canne del Poetto resteranno lì: “autoprotezione ambientale” così come la posidonia
Durante il tavolo tecnico che si è tenuto ieri sono stati evidenziati i benefici che l’apporto di tali materiali vegetali porta alla spiaggia, insieme alla posidonia presente nei mesi precedenti alla stagione estiva, per mitigare gli allagamenti e per contenere l’erosione della spiaggia
Tavolo tecnico sulla situazione nella spiaggia del Poetto. Si è tenuto nella giornata di ieri, 8 gennaio, un tavolo tecnico-politico, convocato dall’Assessore all’Innovazione Tecnologica, Ambiente e Politiche del Mare, Alessandro Guarracino, finalizzato ad un confronto in merito alla situazione del litorale cagliaritano e quartese che è stato interessato dal deposito nell’arenile di un cospicuo numero di canne trascinate dalle recenti mareggiate. All’incontro erano presenti oltre all’assessore e ai tecnici competenti del Comune di Cagliari, l’Assessore all’Ambiente e Servizi Tecnologici, Tiziana Terrana del Comune di Quartu, i rappresentanti della Regione Sardegna e della Città Metropolitana, il prof. Sandro Demuro docente dell’Università di Cagliari e i rappresentanti di Legambiente.
Nel corso della riunione tutte le componenti coinvolte hanno convenuto sul fatto che il fenomeno verificatosi rappresenti un evento che meriti un costante monitoraggio ma non sia idoneo ad arrecare alcun pregiudizio all’ecosistema, ed anzi rappresenti un esempio di “autoprotezione ambientale” che deve essere preservato per garantire un buono stato di salute della spiaggia.
Sono, infatti, stati evidenziati i benefici che l’apporto di tali materiali vegetali, unita-mente alla posidonia presente nei mesi precedenti alla stagione estiva, arreca all’arenile, sia al fine della mitigazione degli allagamenti sia in termini di contenimento dell’erosione della spiaggia.
Gli Enti intervenuti si sono ripromessi di effettuare alcuni sopralluoghi congiunti e tenere attivo un costante canale di comunicazione al fine di verificare l’evolversi della situazione e valutare l’opportunità di eventuali interventi di rimozione e ricollocamento anche parziale delle canne al fine di garantire il contemperamento delle esigenze di salvaguardia del delicato sistema ambientale dell’area e della piena fruibilità dell’arenile soprattutto con l’approssimarsi della stagione estiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le canne al Poetto: lasciarle o no? Martedì un tavolo tecnico in Comune per decidere
I titolari dei chioschi ne chiedono la rimozione, così come parte dei cittadini, il sindaco Truzzu aveva annunciato le ruspe, ma gli ambientalisti e gli esperti non sono d'accordo, in mezzo alle canne però c'è anche tanta spazzatura
Tutto rimandato a martedì, quando si riunirà un tavolo tecnico per decidere se rimuovere o meno la grande quantità di canne che la corrente ha trasportato a riva al Poetto, tra Cagliari e Quartu poco prima di natale. I titolari dei chioschi e molti cittadini, soprattutto gli assidui frequentatori della spiaggia a piedi nudi non gradiscono la presenza delle canne, che feriscono i piedi e secondo alcuni sono antiestetiche.
Qualche giorno fa il Comune aveva annunciato le ruspe per la rimozione delle canne che per dirla tutta a riva ci sono arrivate accompagnate da tanta spazzatura, plastica e non solo. Addirittura i primi giorni si potevano vedere anche carcasse di animali e pneumatici, qualcuno aveva fotografato persino pezzi di carrelli per barche. In realtà questi giorni per tanti, soprattutto i più piccoli è stato divertente costruire capanne e giocare agli indiani sulla spiaggia, e se non ci fosse la spazzatura non sarebbe poi così brutto lo spettacolo. Il vero problema è che forse bisognerebbe lasciar fare alla natura.
Almeno questo è ciò che pensano gli ambientalisti e gli esperti come per esempio il professor Sandro De Muro, docente di geografia fisica e geomorfologia all’Università di Cagliari. Secondo il professore infatti le canne sarebbero molto utili per trattenere, almeno nel periodo invernale la sabbia e proteggerla dall’erosione.
Per questo il Comune e l’assessore Guarracino ha fatto dietrofront e prima di prendere una decisione ha istituito un tavolo tecnico che si riunirà martedì e al quale siederanno oltre che le istituzioni anche gli ambientalisti e gli esperti, magari per trovare un compromesso tra le esigenze della natura e quelle del commercio. Tra le opzioni infatti c’è quella di ritirarle in estate e riposizionarle in inverno, e si spera liberarle dai chili di plastica e altri rifiuti
© RIPRODUZIONE RISERVATA