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Cagliari, contro la Juve la terza sconfitta consecutiva, ma l’Europa è ancora alla portata dei rossoblù

Juve Cagliari 4-0 6 gennaio 2020

Foto Cagliari Calcio

Il Cagliari, dopo la serie consecutiva di vittorie, sembra stia iniziando quella negativa: a Torino, contro una Juventus affamata, incassa un poker che non deve spaventare, ma deve far riflettere.

Intanto i rossoblù conservano il sesto posto in classifica, sempre dalla parte sinistra della classifica e sempre sesto è il posto per il sogno Europa, ancora vivo tra tutto il popolo rossoblù.

Eppure qualcosa è cambiato da un mese a questa parte nella squadra di Maran. Prima la certezza di essere forti determinati e di aver cambiato l’atteggiamento in campo, ma anche l’illusione e la voglia di essere imbattibili, poi di colpo il ritorno alla normalità, alle incertezze, ai dubbi, alle fragilità. E se la fortuna, in certe circostanze è stata amica e complice dei rossoblù, vedi contro la Sampdoria, in altre, al contrario, è stata oppositrice e nemica, come contro la Lazio, nella penultima partita prima della sosta. L’incantesimo in quel Monday Night si è improvvisamente rotto e allora tutti giù per terra, la magia è finita, a confermarlo la partita contro l’Udinese.

La sosta avrebbe dovuto ricaricare le pile, far ritrovare quella brillantezza e quella grinta a cui, da Parma in poi, ci hanno abituato. Ma non è stato così: a Torino ieri il Cagliari dopo un primo tempo quasi impeccabile, in cui poco ha attaccato, ma tanto ha difeso, si è fatto annichilire da una Juve non certo eccelsa, ma che ha saputo leggere le debolezze dell’avversario e approfittare delle sue fragilità schiacciandolo.

Primo tempo ineccepibile appunto, secondo tempo disastroso. Fatale è stato il gol regalato a Cr7 a 7’ dalla ripresa: un erroraccio di Klavan ha fatto perdere l’orientamento a tutta la squadra. In 10’ Ronaldo e company hanno annientato i rossoblù: negli unici 10’ in cui la squadra di Sarri è riuscita a brillare ha fatto il miracolo della Befana: 4-0 e tutti a casa. Senza replica. La paura e l’insicurezza hanno preso il sopravvento nei rossoblù. Sfrontatezza e tenacia non pervenuti: sconfitta meritata per mancanza di coraggio e per la totale mancanza di voglia di vincere.

Qualcosa si è incrinato. Capitan Ceppitelli manca da troppo tempo, Nandez non è più il guerriero dei primi mesi, Nainggolan ci prova ma da solo non può e sembra avvertire la stanchezza. Qualche rinforzo ora serve. È l’anno del centenario e del cinquantesimo dallo scudetto: il battesimo avrebbe dovuto avere un altro sapore.

Bisogna tornare agli splendori e ai sogni di novembre, in cui tutto sembrava perfetto, quando a gran voce si urlava ovunque “Forza Cagliari”. E mentre i tifosi occasionali,  quelli che con la stessa velocità con cui sono saliti sul carro del vincitore, sono scesi non vedendo più i punticini arrivare, quelli veri, invece, quelli di una vita restano a sostenere una squadra che, ora più che mai, ha bisogno dell’affetto della sua gente, perché sabato, alla Sardegna Arena, contro il Milan sarà la vera prova del nove.

Ecco le parole di mister Maran al termine del match: «L’errore di Klavan ha peggiorato le cose. Eravamo stati bravi a limitare la Juve senza correre rischi. Potevamo fare qualcosa più in fase di possesso. Il gol ha rotto gli equilibri e da lì in poi è diventato più difficile. Un punto nelle ultime 4? Io direi 29 punti nelle ultime 18. Abbiamo incontrato oggi la Juve, mentre a Udine in trasferta abbiamo perso in maniera immeritata. Contro la Lazio stavamo vincendo fino al 92′. Sono partite perse in modo diverso. Vogliamo riprendere a correre. Oggi siamo andati bene fino al gol, poi dopo non è stato semplice. Il Milan? Dobbiamo prepararla al meglio. Queste 4 reti ci devono servire per prepararla ancora meglio. Sappiamo che troveremo una squadra in crescita e giocatori temibili. Siamo convinti di poter fare bene. Oggi ci sono stati meriti della Juve, ma anche demeriti nostri. Abbiamo regalato un paio di gol e alla Juve non puoi regalare nulla. Abbiamo colpito due legni e sul 2-0 eravamo ancora in partita. In altre partite abbiamo dimostrato di poter ribaltare certe situazioni. Purtroppo oggi non è andata così».

Radja Nainggolan è fiducioso e non smette di caricare i suoi: «C’è rammarico perché abbiamo fatto un tempo bene, poi abbiamo sbagliato e siamo stati puniti. Ci è mancata personalità, nella ripresa abbiamo corso a vuoto: fa male prendere quattro gol così. I fischi dei tifosi della Juve? Mi piacciono, mi fanno sentire importante (ride, NdR). Dobbiamo salvare le cose buone e cercare di tornare presto a fare punti. I risultati sono sempre stati dalla nostra parte tranne questi ultimi tre. Con la Lazio non meritavamo di perdere, con l’Udinese potevamo andare noi in vantaggio; oggi se non avessimo commesso qualche errore non sarebbe andata così. Il calcio è fatto così, quando sbagli contro queste squadre vieni punito. Sarà una cosa da evitare anche Contro il Milan che ha giocatori che possono farti del male. Dobbiamo preparare la partita come sempre, con la massima concentrazione, e fare la gara perfetta. La mia permanenza a Cagliari? Qui sto bene, non posso negarlo, ma non ci sto pensando in questo momento».

 

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